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Economia
Aspi, è allarme fondi stranieri. Cdp studia una cordata tricolore. Rumors

L’accordo tra il governo e Atlantia su Autostrade ora va messo a terra, come dicono molti osservatori. E serve evitare che fondi stranieri entrino in partita, scrive oggi Repubblica. I primi passaggi per arrivare a un memorandum of understanding (Mou) in tempi brevi vedono la società Aspi e il ministero delle Infrastrutture riformulare quello che viene chiamato Atto aggiuntivo, cioè il documento che mette nero su bianco il nuovo sistema tariffario. Senza di questo sia Cdp sia altri potenziali investitori non possono elaborare i flussi di cassa futuri per arrivare a un rendimento del capitale investito.

C’è per esempio il discorso della cordata di investitori, scrive sempre il quotidiano del gruppo Gedi, che dovrebbe affiancarsi alla Cdp per acquistare direttamente da Atlantia un altro 22%. Sull’onda dell’annuncio dell’operazione si sono fatti avanti fondi stranieri, come l’australiano Macquaire e l’americano Blackstone, ma l’orientamento della Cdp potrebbe essere quello di privilegiare operatori italiani, se possibile.

Sarebbe infatti un controsenso se al forte ridimensionamento della famiglia Benetton seguisse l’ingresso di fondi stranieri forse più aggressivi e alla ricerca di un profitto elevato. Ai potenziali investitori italiani, da F2i a Poste Vita, dalla Cassa forense a Inarcassa, da Unipol a Generali, l’investimento in Autostrade potrebbe interessare, in quanto porta rendimenti stabili nel tempo, ma una condizione fondamentale è che il titolo su cui si investe sia quotato.

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