Economia
Auto elettriche, la Cina dichiara guerra: restrizioni all'export di grafite

Dopo gallio e germanio, Pechino si accinge a limitare le forniture di un altro materiale critico
Freni all'export di grafite, la mossa della Cina sulle auto elettriche
Dopo gallio e germanio, Pechino si accinge a limitare le forniture di un altro materiale critico. Lo scrive il Sole 24 Ore, che spiega come la Cina sta limitando le esportazioni della grafite, importante materiale per batterie. La Repubblica popolare richiede ora licenze di esportazione speciali per tre qualità “altamente sensibili” del minerale, ha annunciato il ministero del Commercio e delle Dogane. Le autorità hanno giustificato la misura con la “sicurezza nazionale” e hanno fatto riferimento al fatto che i controlli sulle esportazioni di grafite sono “una pratica comune a livello internazionale”. La nuova direttiva entrerà in vigore dal primo dicembre 2023. La Cina è il più grande produttore ed esportatore di grafite al mondo.
Il Paese raffina inoltre oltre il 90% per cento della grafite mondiale trasformandola nel materiale utilizzato praticamente in tutti gli anodi delle batterie delle auto elettriche. Gli osservatori sospettano che la mossa sia una contromisura alle sanzioni statunitensi nel settore tecnologico, introdotte con l’Inflation Reduction Act. Anche l’indagine avviata dall’Ue sulle importazioni di veicoli elettrici dalla Cina potrebbe avere un ruolo. "Il provvedimento appena varato sembra rappresentare un’escalation nelle contese commerciali tra Pechino e l’Occidente. E molto probabilmente non è un caso che l’annuncio sia arrivato a poche ore da un’ulteriore stretta degli Stati Uniti sui semiconduttori", spiega il Sole 24 Ore.