Casi e casini di borsa/Crolla il titolo Carige, sconta volatilità mercati e incertezze su tagli e aumento
In una seduta segnata pesantemente dal rischio di ingovernabilità del nuovo Parlamento italiano, rischio che fa paura a tutti i mercati finanziari europei deprimendo gli indici azionari e facendo scattare l’ennesimo “fly to quality” di cui traggono beneficio unicamente i Bund tedeschi stamane (come ieri avevano già tratto beneficio i T-bond americani), sono i titoli finanziari a segnare le perdite maggiori, con Intesa Sanpaolo e Mediolanum che vengono persino sospese per eccesso di ribasso con prezzi teorici attorno al -10% a metà seduta.
Uno scenario da “panic selling” che non risparmia come detto neppure i maggiori titoli europei, con nomi come Bnp Paribas, Societe Generale, Deutsche Bank, Santander o Bbva in profondo rosso. Ma a pagare lo scotto peggiore a Piazza Affari è Banca Carige, che oltre alla sospensione per eccesso di ribasso vede il titolo segnare un teorico in calo di oltre 13 punti rispetto a ieri poco sopra a 60 centesimi di euro per azione, a fronte di una perdita segnata nell’arco dei 12 mesi già superiore al 46%. Un risultato che sconta l’annuncio giunto ieri a fine giornata da parte del Cda di un via libera ad un nuovo piano di rafforzamento patrimoniale da 800 milioni di euro (a fronte di una capitalizzazione di mercato che stamane oscilla poco sopra i 1530 milioni).
Il piano dell’istituto ligure vicino alla famiglia Scajola (Alessandro Scajola, ex deputato per la Democrazia Cristiana e fratello del deputato Pdl Claudio Scajola, più volte ministro in vari governi a guida Berlusconi, ricopre dal 2001 la carica di vicepresidente) prevede sia la cessione di “alcuni asset non core”, sia tagli al personale (450 esodi “volontari” nel quinquennio 2013-2017, “con minori costi di personale pari a 30 milioni annui a regime”), oltre che un aumento di capitale da offrire in opzione agli attuali azionisti. Oltre a questo si prevede “un’azione di razionalizzazione della rete distributiva per eliminare talune sovrapposizioni territoriali”, azione tuttora in fase di definizione, e l’alleggerimento dei Cda delle controllate.