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Economia
Banche: italiani bocciati in finanza, al via la campagna Fabi-Ocse

Banche: italiani bocciati in finanza

Italiani bocciati in economia e finanza: le competenze dei risparmiatori del nostro Paese, seppur lentamente migliorate negli ultimi anni, sono ancora vistosamente inadeguate. La "pagella" realizzata dalla Fabi mostra, infatti, che su una scala di punti 1 a 20, in Italia il grado di preparazione - che misura conoscenze, comportamenti e atteggiamenti in materie economiche e finanziarie - non arriva mai a quota 12, il livello minimo di sufficienza: se nel 2017 il totale del punteggio si era attestato a quota 10, nel 2020 era salito a 10,1 e nel 2023 a 10,6.

Un miglioramento che, tuttavia, non e' ancora pienamente sufficiente e interessa tutte le aree dei settori economici: dalla pianificazione personale al bilancio familiare, dal risparmio agli investimenti, dal credito ai servizi di conto corrente, dai sistemi di pagamento alla finanza digitale (comprese le criptovalute). Piu' nel dettaglio, lo scorso anno gli italiani hanno raggiunto un punteggio di 3,7 in termini di competenze, quota 4,6 sui comportamenti e un livello di 2,3 per quanto riguarda gli atteggiamenti, per un totale di 10,6 punti su un massimo di 20. Nelle due precedenti rilevazioni, i "voti" erano stati 3,5, 4,4 e 2,1 nel 2017 (totale 10) e 3,9, 4,2 e 2,0 (totale 10,1) nel 2020. Si osserva un progressivo, seppur lento, miglioramento.

GUARDA IL VIDEO: Spiegare la finanza con un linguaggio popolare

"La situazione sul fronte dell'alfabetizzazione finanziaria non cenna a cambiare e questo è davvero triste per chi come me è convinto che oggi l’accesso ‘facile’ alla finanza online debba costituire un’opportunità per mettere a frutto i propri guadagni e non un tranello per chi, per mancanza di conoscenze di base, effettua operazioni sbagliate pagandole a caro prezzo. Il rischio è proprio questo!" spiega ad Affaritaliani Manuela Donghi, giornalista economica e Vicedirettore Editoriale Giornale Radio.


Il salto piu' rilevante e' stato compiuto nell'ambito dei comportamenti, mentre risulta piu' lieve la crescita sul fronte degli atteggiamenti. In calo, invece, il giudizio riscontrato sul versante delle conoscenze. Per dare una risposta concreta e contribuire al miglioramento della competenza finanziaria dei cittadini, la Fabi scende di nuovo in campo con una iniziativa dedicata ai piu' giovani: si chiama Fabinomics il podcast con cui la Federazione autonoma bancari italiani partecipa, per il quarto anno consecutivo, alla Global Money Week, la manifestazione mondiale dedicata all'educazione finanziaria, che si svolgera' dal 18 al 24 marzo in tutti i paesi del Mondo.

L'iniziativa, promossa dall'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse), e' volta a sensibilizzare i giovani, sin dalla tenera eta', affinche' siano finanziariamente competenti e con l'obiettivo di far acquisire loro, gradualmente, conoscenze e comportamenti necessari a prendere decisioni finanziarie sane e consapevoli.

"Il problema è che parlare di soldi è ancora oggi un tabù, la maggior parte delle persone non dice mai volentieri quanto guadagna o quanto risparmia, per esempio. Al netto di una giusta dose di riservatezza, non possiamo nasconderci. Esiste una sorta di "blocco mentale", quindi è necessario sdoganare il denaro come argomento di conversazione"aggiunge Donghi.

L'iniziativa Fabi di quest'anno e' rivolta ai giovani dalle secondarie di secondo grado, ma anche agli adulti e, piu' in generale, alle famiglie, con cinque puntate per capire quanto e in che modo l'economia e la finanza influenzano la vita quotidiana. Lo strumento per Fabinomics e' il podcast, per una piu' facile interazione con gli argomenti di attualita', dall'inflazione e la politica monetaria della Banca centrale europea agli effetti economici delle guerre, dalla finanza "al femminile" alla previdenza complementare e assicurativa fino alle truffe e agli acquisti online. Tutte le cinque puntate saranno disponibili lunedi' mattina su Spotify, Apple Podcast, Amazon Music, YouTube Music, Google Podcast e Spreaker oltre che sulle piattaforme digitali dell'organizzazione.

La Fabi e' attiva nel campo dell'educazione finanziaria dal 2018, sia con l'Ocse sia con il ministero dell'Economia e i progetti realizzati sono in tutto 10.

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"In tema di alfabetizzazione finanziaria - commenta il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni - ci sono dei passi avanti, ma siamo ancora lontani dall'aver raggiunto una vera consapevolezza. Ci sono ampie differenze di conoscenza per titolo di studio, ma anche di genere, con le donne ancora penalizzate. Compiere scelte consapevoli e' fondamentale perche' alcune decisioni hanno un impatto sul nostro futuro, sulla nostra vita e su quella delle nostre famiglie, basti pensare a quanto e' successo con il rialzo dei tassi decisioni dalla Bce che ha spiazzato i cittadini, a riprova del fatto che le competenze economiche sono sempre piu' necessarie per essere pronti ad affrontare situazioni imprevedibili. Aiutare le nuove generazioni e' determinante. Un primo passo significativo e' stato compiuto l'anno scorso con un primo intervento legislativo che ha inserito l'educazione finanziaria nei programmi didattici di educazione civica, poi rafforzato nella versione finale del recente decreto "capitali". Noi continueremo a fare la nostra parte proponendo sempre nuove iniziative". 

La "pagella" della Fabi, realizzata sulla base di indagini Banca d'Italia, si pone come obiettivo la misurazione del grado di alfabetizzazione finanziaria nel Paese. Sono stati presi in considerazione conoscenze, comportamenti e atteggiamenti. La rilevazione, nei tre anni in esame, ha interessato tutte le aree dei settori economici: pianificazione personale, bilancio familiare, risparmio investimenti, credito, servizi di conto corrente, sistemi di pagamento. L'indagine ha preso in considerazione anche la finanza digitale, ambito che comprende l'internet banking e le criptovalute, con una specifica misurazione: ne e' emerso, nel 2023, un grado di preparazione pari a 4,4 su 10 punti, dunque non sufficiente in un ambito, quello, in particolare, delle monete virtuali che sono ancora un oggetto misterioso e rappresentano una delle aree di rischio finanziario piu' preoccupante.

Cosi' come i servizi bancari digitali sono spesso oggetto di attacchi hacker e frodi. Il decreto "capitali" recentemente approvato dal Parlamento dovrebbe consentire un salto di qualita' significativo: le nuove norme introducono il principio della 'partecipazione piena e consapevole alla vita civica, culturale economica e sociale delle comunita'' e quello del 'diritto alla salute, al benessere della persona e all'educazione finanziaria, con particolare riguardo alla finanza personale, al risparmio e all'investimento'. In particolare, le linee guida per l'insegnamento dell'educazione finanziaria saranno definite 'd'intesa con la Banca d'Italia e la Consob e sentite le associazioni maggiormente rappresentative degli operatori e degli utenti bancari e finanziari'. 
 

"Cosa fare? In questo caso è piiù difficile a dirsi che a farsi. Il segreto è rendere la materia ‘seria ma non seriosa’! Quello che occorre cambiare è l'approccio: proviamo a sostituire il ‘dobbiamo’ con il ‘possiamo’: ossia possiamo conoscere qualcosa in grado di darci una mano nella vita di tutti i giorni! Perché l'economia rappresenta la quotidianità di ciascuno di noi" conclude Donghi.






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