Banche/ Letta, Saccomanni e Visco non temono i dubbi Ue sul piano di ristrutturazione di Mps
Nel giorno in cui si conclude anche l'era di Gabriello Mancini in Fondazione Monte dei Paschi di Siena, che col 37,56% controlla ancora l'omonimo istituto di credito senese e che oggi ha visto la nomina di 13 nuovi membri su 14 della deputazione generale destinata a rimanere in carica sino al 2017 (solo Alessandro Grifoni, su nomina dell'Arcidiocesi di Siena-Colle Val d'Elsa-Montalcino, è stato confermato) e che nei prossimi giorni dovrebbe nominare il nuovo presidente (per la cui carica sarebbe favorito Francesco Maria Pizzetti, già presidente dell'Authority per la privacy, vicino a Romano Prodi di cui dal 1996 al 1998 fu consigliere costituzionale), i riflettori di Piazza Affari restano puntati sul Monte dei Paschi anche per la polemica sorta tra il Commissario Ue alla concorrenza (oltre che vice-presidente della Commissione Ue), Joaquim Almunia, e le autorità italiane.
Almunia, come ha rivelato una settimana fa il Financial Times, avrebbe formalmente chiesto al governo italiano di formulare condizioni più stringenti per il piano di ristrutturazione che la banca senese ha presentato per ottenere il via ai 4 miliardi di aiuti pubblici sotto forma di "Monti bond". Oggi al termine dell'incontro fra il premier Enrico Letta, il ministro dell'Economia e finanze Fabrizio Saccomanni e il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco, tenutosi a Palazzo Chigi, la vicenda è tornata ad essere analizzata dalle autorità italiane che, secondo quanto segnalano fonti di Palazzo Chigi, avrebbero concordato che la posizione italiana sia corretta e sia Bruxelles a "sbagliare" in questa vicenda.