Bce, la disoccupazione peggiorerà ancora
Non accenna a diminuire l'emorragia di posti di lavoro: negli ultimi tre mesi del 2012 la disoccupazione nell'area euro ha raggiunto livelli senza precedenti e peggiorera' nel primo trimestre di quest'anno. E' l'analisi del bollettino mensile della Bce. Nell'area Ocse invece, segnala l'organizzazione di Parigi, a febbraio il tasso di disoccupazione e' in calo all'8% contro l'8,1% di gennaio ma va evidenziato che nell'area ci sono 48,7 milioni di disoccupati, 200.000 in meno rispetto a gennaio e addirittura 13,9 milioni in piu' rispetto a luglio 2008, e cioe' da quando e' scoppiata la crisi economica.
Per quanto riguarda l'Italia, la sfiducia e' tale che sono saliti non solo i disoccupati ma anche coloro che non cercano piu' un lavoro. Secondo un report dell'Istat, gli scoraggiati, cioe' quelli che dichiarano di non aver cercato lavoro perche' convinti di non trovarlo, sono 1 milione 300 mila, il 43% del totale. Il secondo indicatore riguarda gli inattivi che cercano lavoro, ma non sono subito disponibili a lavorare. Nel 2012 questo gruppo conta 111 mila individui, 7 mila in meno rispetto a un anno prima (-6,1%). La somma degli inattivi disponibili a lavorare e degli inattivi che cercano ma non disponibili rappresenta le cosiddette "forze di lavoro potenziali" che, nel 2012 ammontano a 3 milioni 86 mila.
Sommando le forze di lavoro potenziali ai disoccupati si ha la misura delle persone potenzialmente impiegabili nel processo produttivo: si tratta di 5 milioni 831 mila persone nel 2012. I disoccupati veri e propri invece sono passati da 1,506 milioni del 2007 a 2,744 milioni del 2012: un aumento di 1,238 milioni pari ad un aumento 'boom' dell'80%. Tornando piu' in generale all'Eurozona, l'analisi della Bce evidenzia che "la debolezza dell'attivita' economica nell'eurozona "si e' protratta fino alla parte iniziale del 2013 e per la seconda meta' dell'anno si prevede una graduale ripresa, che e' soggetta a rischi al ribasso". In "diversi paesi" dell'area dell'euro le condizioni del credito per le aziende sono "restrittive", "in particolare per le piccole e medie imprese", afferma ancora la Bce nel suo bollettino mensile.