Befera: "Chi evade è un parassita. Ma si può sfuggire al Fisco per sopravvivere"

Befera bifronte. Il dominus di Equitalia rispolvera uno dei suoi cavalli di battaglia (l'evasore parassita), ma apre a all'"evasione per necessità". "Che l'evasore sia un parassita nella società rispetto a chi paga le imposte è un dato di fatto", afferma il direttore dell'Agenzia delle Entrate, a Radio 24. C'è però evasione ed evasione: "Penso possa esistere l'evasione per sopravvivenza", ha detto Befera riferendosi a quanto affermato nei mesi scorsi dal viceministro dell'Economia, Stefano Fassina.
A complicare la situazione ci sono le tasse. Se fossero più basse "ci sarebbe meno avasione", ha ipotizzato Befera. "Ci sono vari tipi di evasione. Noi cerchiamo di combatterli tutti con la massima intensità...Ma l'evasione fa ancora parte della cultura italiana, bisogna cambiarla. Evadere non è furbizia, occorre insegnarlo alle nuove generazioni. Siamo un Belpaese di evasori, speriamo di cambiare". L'obietivo? "Al di là dell'aumento del gettito, e' di insegnare agli italiani che le imposte vanno pagate, per due motivi: sia per dare i servizi, sia per redistribuire il reddito". E' un po' quello che disse l'allora ministro dell'Economia, Tommaso Padoa Schioppa con quel suo "le tasse sono bellissime" che gli costò la simpatia del pubblico.
Il direttore dell'Agenzia delle Entrate entra poi nel merito delle cifre. Befera definisce "presunzioni" le stime di chi dice che con gli arretrati si potrebbe arrivare a recuperare 2 miliardi di euro con gli 1,2 milioni di case fantasma scoperte dal suo istituto Ma poi ammette che per recuperare questi 2 miliardi di euro "ci vorranno un paio d'anni". Con gli 1,2 milioni di tasse evase dalle case fantasma sarà possibile recuperare subito 600 milioni di euro, di cui "la maggior parte va all'Imu" e cioè ai comuni e "una parte va allo stato".