Economia
"Bitcoin destinati al grande crollo. Quando? Con le e-valute di Fed e Bce"

Parla Massimo Murri, informatico esperto di criptovalute
“L’80% dei Bitcoin sta nelle mani di 8, massimo 10 gruppi finanziari. Cosa vuole dire? Che come tutti I monopoli sale e scende a piacimento di chi li gestisce. È un gioco speculativo. A breve, non sappiamo esattamente quando, crollerà. E con un botto fragoroso. Accadrà quando gli Stati saranno pronti a regolamentare la moneta digitale, esattamente come ha fatto la Cina con lo E-yuan. Infatti I cinesi hanno bloccato le transazioni in Bitcoin in concomitanza con la regolamentazione. Le previsioni sul futuro del Bitcoin non sono rosee secondo le parole di Massimo Murri, informatico, esperto di criptovalute, con un figlio matematico e fisico quantistico che è uno degli scienziati di AI per Amazon, Austin.
Sulle cripto, l’opinione di Murri è la stessa di Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, come l’ha espressa nel corso di un intervento alla Banca dei Regolamenti Internazionali un paio di mesi fa: “il Bitcoin è troppo volatile per essere considerato una moneta, e non è supportato da niente. I Bitcoin sono più che altro un asset speculativo”.
Lei dice quindi che assisteremo a un crollo?
"Si, direttamente proporzionale alla velocità con cui gli Stati di creano una moneta digitale certificata. Tanti paesi stanno facendo prove effettive, ad esempio la Francia, la Tunisia. La Cina e la Nigeria hanno già bloccato le transazioni. Del resto non posso pagarci le tasse, non posso comprarci il pane, per usarli devo convertirli e oltre a pagare il Capital Gain (tasse) devo passare sotto le banche. Si rende necessaria una regolamentazione ma per intanto gli speculatori fanno fluttuare il valore giocando sulla speranza delle persone di diventare ricche facilmente, con lo stesso meccanismo del lotto. Qualcuno bravo a vendere fumo c’è. Ma gran parte ci rimette".
Eppure in questi giorni sono stati investiti 100 miliardi veri per la quotazione di Coinbase, la piattaforma digitale di scambio di criptovalute
"Si è trattato di una colossale operazione di “depistaggio” per evitare che risorse finanziarie ingenti venissero versate nella moneta digitale cinese. La quotazione di Coinbase è avvenuta in concomitanza, pompata dalle borse e dal governo Usa: infatti ha catturato n valore pari a 4, 5 volte la capitalizzazione delle banche italiane. Senza Coinbase sarebbe volato in Cina un ottavo del debito americano. Ma sul Bitcoin e sulle cripto in generale la posizione istituzionale di organismi come Fed e Bce è quella di proteggere gli investitori con una regolamentazione".
Come si può ovviare nel breve termine?
"Con gli Stable Coin, cosi’ come previsto dalla normativa europea del 12 ottobre 2020, che prevede un asset certificato alle spalle. Compri 100 Stable Coin? Hai 100 euro corrispettivi depositati in banca o asset equivalente e certificato, sei garantito. Poi, parliamoci chiaro, nemmeno le banconote sono legate a un valore reale se calcoliamo che ci sono 150 miliardi di massa monetaria effettiva(M1) a fronte di 3.500 miliardi di denaro virtuale. Sappiamo che se domattina andassimo tutti a chiedere i soldi depositati nelle banche, non li troveremmo. I 200 miliardi in arrivo dalla Bce non è che giungono in Italia su un furgone, sono digitali, sono numeri su uno schermo. Ma sono euro, moneta legale. Lo Stable Coin garantisce una serietà , un ancoraggio alla realtà che il Bitcoin non può dare. Con i Bitcoin è come avere in mano coriandoli, senza contare l’energia che viene consumata per produrli".
(Segue...)