Bocca: "Rifinanziare il tax credit, gli albergatori hanno voglia di investire" - Affaritaliani.it

Economia

Bocca: "Rifinanziare il tax credit, gli albergatori hanno voglia di investire"

Eduardo Cagnazzi

In occasione del Sia Hospital Design di Rimini, Federalberghi renderà noto uno studio sugli investimenti quest'anno nel settore turistico-ricettivo e termale

Gli albergatori italiani sono tenaci e continuano ad aver voglia di investire. Lo fanno nonostante uno scenario ingarbugliato a causa della riapertura di alcuni mercati della sponda sud del Mediterraneo, del calo della domanda tedesca e dell’imperversare delle strutture ricettive illegali che si nascondono dietro l’etichetta delle locazioni brevi, ai quali si sono recentemente aggiunti i guasti provocati dai fallimenti del gruppo Thomas Cook e di Amoma. Investimenti nel settore ricettivo ed altri temi saranno al centro dell’intervento del presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca che aprirà il consiglio direttivo della propria federazione a Rimini  nell’ambito del Sia Hospitality Design, la principale manifestazione fieristica italiana dedicata all’hotellerie e ai nuovi concept dell’accoglienza. Per l’occasione, Bocca illustrerà un’indagine realizzata dal Centro studi di Federalberghi nel corso dell’estate 2019 sui programmi di investimento degli albergatori italiani per i prossimi dodici mesi.

L’indagine rileva che più della metà degli intervistati (53,4%) intende svolgere interventi di ristrutturazione o di ammodernamento delle proprie strutture ricettive, per migliorare la propria offerta e renderla più competitiva. I principali interventi programmati riguardano l’ammodernamento degli arredi delle camere (70,4%), degli arredi delle zone comuni (63,8%) e dell’immobile (47,86%). Il 38,3% invece non intende effettuare investimenti nel corso del prossimo anno. È importante sottolineare come il motivo principale sia costituito dalla situazione economica contingente che alimenta incertezze per il futuro. Il 59,9% di coloro che staranno alla finestra, dichiara infatti di voler investire, ma ritiene che questo non sia il momento ideale.           Il Centro studi di Federalberghi ha inoltre analizzato le 14.687 istanze presentate nei cinque anni di vita del credito d’imposta per gli investimenti di riqualificazione delle strutture ricettive e termali. Gli investimenti complessivamente effettuati dalle imprese che hanno presentato l’istanza ammontano a circa 564 milioni di euro. Ma le risorse complessivamente disponibili, pari a 356.700.00,00 euro, hanno consentito di finanziarne solamente 8.386. Conseguentemente, ben 6.301 interventi di riqualificazione effettuati (il 42,9% di quelli presentati), per un totale di circa 208 milioni di euro, non hanno ricevuto alcun sostegno, a causa dell’insufficiente dotazione finanziaria dell’istituto.

Dall’analisi di un campione significativo (sono state esaminate 7.530 istanze, pari all’89,8% di quelle che sono state finanziate), emerge che la provincia con il maggior numero di istanze approvate è quella di Bolzano, con 833 imprese ammesse a fruire del beneficio per circa 59,7 milioni di euro, seguita dall’area di Forlì - Rimini (598 imprese ammesse e 15,1 mln di euro) e dalla provincia di Napoli (393 imprese ammesse e 18,5 milioni di euro). Completano la top ten la provincia di Venezia (371 imprese e 15,2 mln), l’area metropolitana di Milano - Monza - Lodi (358 imprese e 19,4 mln), la provincia di Roma (332 imprese e 17,8 mln), Trento (315 imprese e 10,5 mln), Brescia (256 imprese e 10,9 mln), Verona (207 imprese e 9,4 mln) e Padova (147 imprese e 8,2 mln).

La legge di bilancio per l’anno 2019 rifinanzia comunque il tax credit. “Si tratta invece di un obiettivo di primaria importanza per il rilancio del settore turistico italiano che Federalberghi ha incluso tra le priorità per la prossima manovra di bilancio, insieme alla sterilizzazione delle clausole di salvaguardia Iva ed al completamento della legislazione di contrasto all’abusivismo”. Secondo Bocca vanno garantite le risorse necessarie per assicurare la copertura a tutte le imprese che effettuano un investimento, in analogia a quanto già avviene per le ristrutturazioni delle civili abitazioni, ponendo fine ad una procedura iniqua, che sino ad oggi ha assegnato il credito d’imposta a chi ha il dito più veloce o la linea internet più performante, per non parlare delle le peripezie che hanno caratterizzato l’ultimo click day”.