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Economia
Borsa, ecco come investire ai tempi della febbre cinese


Per il Credit Suisse le migliori occasioni dovrebbero rimanere in Europa, dato che il basso costo dell’energia e un allentamento della politica fiscale che non accadeva dal 2006 dovrebbero rafforzare la crescita specie nei paesi del Sud Europa come l’Italia, tanto più se la Bce dovesse ulteriormente intervenire con misure straordinarie per cercare di far ripartire un’inflazione che rischia di rimanere ancora a lungo vicino a zero e dunque ben distante dal 2% annuo fissato come obiettivo. Morale della favola: sarà meglio restare leggeri e corti di duration sui mercati obbligazionari, limitandosi a parcheggiare liquidità su strumenti a breve termine (fondi monetari o Bot a 6-12 mesi) anche a costo di non vedere alcun rendimento o quasi ed evitando quasi del tutto le obbligazioni societarie e bancarie.

Sull’azionario lontani dagli emergenti nella prima parte dell’anno, mentre nel secondo semestre Natixis suggerisce che si potrebbe vedere una nuova sovra performance di cui i più coraggiosi potrebbero approfittare, approfittando di eventuali ulteriori “tonfi” che si fossero verificati da qui ad allora. Per gli investitori meno inclini al trading, tutto sommato giocare in casa alleggerendo eventuali posizioni sui titoli finanziari, che nel 2015 hanno corso molto, e acquistando titoli ciclici e di servizi di pubblica utilità. I nomi? Fiat Chrysler Automobiles potrebbe recuperare sfruttando il buon andamento delle vendite in Europa e negli Usa, Snam, che da qualche tempo sta tornando a piacere agli analisti che si attendono utili in crescita nel biennio 2016-2017, Autogrill (e Atlantia), dato che se la crescita si rafforzerà crescerà il traffico autostradale, ferroviario e aereo in tutta Europa, Italia compresa, Telecom Italia, che dovrebbe beneficiare sia delle attese di una ripresa del mercato sia degli sviluppi della rete in fibra ottica.

Oltre a questi potrebbero essere interessanti alcune delle Ipo attese per i prossimi mesi, a partire da quella di Enav, anche se occorrerà stare attenti alle valutazioni e alla prospettive in termini di crescita organica. Visto che la volatilità pare destinata a rimanere a lungo, la lista potrà cambiare più volte nel corso dell’anno, per cui se non volete continuamente rivedere il portafoglio potreste puntare su uno strumento ad indice, ad esempio un Etf come iShareas Ftse Mib Ucitis ad accumulazione, evitando invece Etc a leva a meno che non amiate il rischio e non vogliate sfruttare la volatilità per fare trading. In questo caso ricordate che gli Etc “short” guadagnano quando i mercati scendono, quelli “long” quando i mercati salgono e che la leva indica quante volte dovete attendervi che l’Etc che avete scelto moltiplicherà la variazione dell’indice che riproduce.

Luca Spoldi

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