Economia
Borsa, l'incidente in Turchia agita Borse e petrolio
La ripresa della scena da parte dei rischi geopolitici agita le Borse europee che hanno chiuso in calo, con Milano che ha finito le contrattazioni in rosso dell'1,5%. Londra scende dello 0,45% a 6.277 punti. Francoforte cede l'1,43% 10.933 punti e Parigi l'1,41% a 4.820 punti. Anche Wall Street volge in negativo, mentre le tensioni geopolitiche fanno lievitare il petrolio e l'oro.
A pesare sull'andamento degli scambi, infatti, c'è l'abbattimento da parte delle forze militari turche di un jet da combattimento russo lungo il confine siriano, dopo che, secondo Ankara, il caccia aveva violato lo spazio aereo del Paese e ignorato gli avvertimenti a invertire la rotta. Nessun effetto ha avuto il dato sul Pil Usa nel terzo trimestre, che, secondo un gestore e' stato "perfettamente in linea" con le attese. Il Pil è stato rivisto da un +1,5% a un +2,1%.
Il Cremlino ha precisato che e' certo che si tratti di un jet Sukhoi-24 appartenente alle forze aeree russe. Il ministero della Difesa di Mosca ha puntualizzato, in risposta alle dichiarazioni delle forze militari turche, che "l'aereo non ha mai lasciato il territorio siriano. Inoltre si trovava a 6000 metri da terra. Non si sa ancora con certezza se i piloti stanno bene, ma, sulla base dei primi dati, pare che abbiano provato a lanciarsi". Secondo le ultime indiscrezioni di stampa, un pilota sarebbe stato catturato dai ribelli turkmeni mentre l'altro sarebbe morto. Il premier turco, Ahmet Davutoglu, ha incaricato il ministro degli Esteri di consultarsi con le Nazioni Unite e con gli altri partner coinvolti nel conflitto siriano e ha chiamato la Nato. Un ufficiale dell'ambasciata russa in Turchia ha rifiutato di commentare.
A seguito della vicenda le Borse europee hanno incrementato i ribassi mentre i prezzi del petrolio trattano in rialzo. L'abbattimento del jet russo infatti ha alimentato le preoccupazioni degli investitori sulle questioni geopolitiche sul Medio Oriente, l'area mondiale piu' prolifica nella produzione di greggio. "Le notizie sull'aereo che si e' schiantato in Siria ci ricordano che ci sono ancora rischi sostanziali nel Medio Oriente", sottolinea Bjarne Schieldrop, analista nel settore delle commodity di Seb Markets. I prezzi del petrolio (analizzato tramite il future sul Crude Oil) tentano infatti di consolidare il rimbalzo iniziato ieri, sulla scia delle parole dell'Arabia Saudita a favore di possibili interventi finalizzati a stabilizzare i prezzi della commodity. Il future sul Brent e' aumentato di 51 centesimi a quota 45,34 dollari a barile, mentre il Wti ha guadagnato 52 centesimi a 42,27 dollari al barile.
A sostenere il rialzo anche la valutazione degli analisti sulle scorte Usa, attesa in crescita a 1,1 milioni di barili. Immediata la reazione anche del mercato valutario, che registra il crollo della lira turca. La tensione si scarica anche sui titoli di Stato del Paese: il rendimento a due anni è infatti balzato oltre il 10%.
Il portavoce del Cremlino ha affermato che e' ancora presto per dire se quanto accaduto sul confine siriano finira' per danneggiare i rapporti con la Turchia, ma il portavoce di Putin ha comunque definito l'abbattimento del jet russo un fatto molto grave. Nel frattempo l'Ue, secondo quanto riferiscono fonti europee, molto probabilmente estendera' le sanzioni contro la Russia per altri sei mesi, a causa degli scarsi progressi in Ucraina e malgrado la cooperazione del Paese nella lotto al terrorismo. Il tema, ricordano gli analisti di Mps Capital Services, sara' discusso nella riunione del 17-18 dicembre.