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Economia
Btp, no brividi per il Quirinale. Nagel e Intesa "benedicono" Draghi al Colle
Mario Draghi, Alberto Nagel e Carlo Messina

Draghi, l'ipotesi di sette anni come inquilino del Quirinale contro quella di un anno a Chigi

Il riferimento infatti è a uno scenario di sette anni come inquilino del Quirinale contro quello di un anno, oltretutto con il bersaglio puntato per il fuoco elettorale dei partiti a 12 mesi dal voto, di permanenza a capo del governo. Uno scenario che, si vocifera, piaccia anche alla prima banca italiana: quella Intesa-Sanpaolo che ha quote anche nell’infrastruttura finanziaria Euronext che controlla Borsa Italiana e la maggiore interessata a un’ottima messa a terra del Recovery assieme al completamento del piano delle riforme. Sullo sfondo restano però gli interrogativi sollevati la scorsa settimana da Goldman Sachs. Ovvero “l’incertezza a cascata sul nuovo governo e sulla sua efficacia politica” con le implicazioni su possibili “ritardi nell’implementazione del Recovery Fund e delle relative riforme”. Oppure il mancato apporto di Draghi a condurre in prima persona la trattativa in Europa per la decisiva riforma del Patto di Stabilità.

L'individuazione di una figura tecnica al posto del premier

Evidentemente i mercati credono che l’individuazione di una figura tecnica al posto del premier (con un rimescolamento in alcuni Ministeri) per finire l’opera intrapresa e consentire il trasferimento dell’ex Bce al Colle non vada a creare stravolgimenti sull’azione di politica economica dell’esecutivo. Le votazioni "potrebbero essere un processo lungo o molto veloce", hanno affermato gli strategist obbligazionari di Societe Generale. Per la performance dei titoli di Stato italiani, la chiave è se il presidente del Consiglio sarà in grado di garantire continuità al suo piano di riforme, come premier o come Presidente della Repubblica, hanno aggiunto infatti da SocGen.

"Un mini rally del Btp è più probabile di un grande sell-off, con le prospettive di nuove elezioni parlamentari a causa di dispute politiche che restano improbabili", hanno concluso gli esperti. Per Francois Raynaud, gestore di Edmond de Rothschild Asset Management, è probabile invece che la riduzione degli acquisti di asset da parte della Banca centrale europea di quest'anno colpisca lo spread Btp-Bund e la permanenza di Mario Draghi alla presidenza del Consiglio “lo scenario migliore per stabilizzare i differenziali dei titoli di Stato italiani".

"Con la Bce che prevede di ridurre gli acquisti di asset nel 2022, una mossa che dovrebbe logicamente colpire gli spread delle obbligazioni italiane, riteniamo che l'unico scenario che potrebbe stabilizzare gli spread sia mantenere Draghi come primo ministro ed eleggere un presidente della Repubblica europeista", ha continuato il gestore.

In Borsa, che chiude perdendo il 4,02% invece, prevalgono altre considerazioni: pesano infatti le aspettative di un inasprimento delle politiche monetarie in attesa dell'incontro della Fed in settimana e i timori geopolitici di un attacco russo all'Ucraina.

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