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Economia
Bper boom a Piazza Affari dopo l'offerta non vincolante per Carige
 Piero Luigi Montani
IPA

Il titolo Bper (+4,9%) scatta a Piazza Affari in apertura di contrattazioni mercoledì 15 dicembre dopo l'offerta non vincolante per Carige. Mentre il risiko bancario infiamma i titoli degli istituti di credito in Borsa, la Bper di Piero Montani supportata in regia dal principale azionista Unipol (al 19%) per il consolidamento, scopre le carte sulla banca ligure, istituto che il numero uno di PopEmilia-Romagna conosce bene perché l'ha guidata da metà 2014 al 2016 durante l'era Malacalza . Dopo le indiscrezioni circolate e chiuso il cantiere degli ex sportelli Ubi ceduti da Intesa-Sanpaolo post-Opa, la banca emiliana ha comunicato di aver presentato al Fondo Interbancario di tutela dei depositi un'offerta non vincolate per l'acquisizione della banca ligure amministrata da Francesco Guido.

La proposta prevede che il Fitd, rimasto con la partecipazione in portafoglio dopo il passo indietro a fine marzo di Cassa Centrale Banca, versi un miliardo di euro per ricapitalizzare l'istituto ligure e che il gruppo emiliano paghi 1 euro per rilevare l'88,3% del capitale di Carige in mano al Fitd e a Ccb. In seguito, si legge in una nota, Bper lancerà un’Opa a 0,80 euro per azione, con un premio del 29% rispetto al prezzo di chiusura di Carige ieri. L'istituto ligure verrà poi incorporato in Bper. 

Bper, le condizioni poste al Fidt

L'offerta verrà meno qualora il Fondo, entro il prossimo 20 dicembre, non conceda al gruppo emiliano un periodo di esclusiva nonché, ulteriormente, ove le parti non sottoscrivano, entro il 31 dicembre, un memorandum of understanding vincolante. Oltre ai termini puntuali dell'operazione, prevedrà l'obbligo delle parti di sottoscrivere un contratto definitivo di acquisizione entro il 31 gennaio 2022. 

A quanto risulta dopo che, come rivelato da Radiocor, il fondo di private equity americano Cerberus aveva di recente lavorato a una operazione sulla banca accantonando poi il dossier, interessato a muoversi sul gruppo della città della Lanterna c’era solo l’istituto emiliano e non il Credit Agricole Italia al termine di una lunga due diligence il cui accesso è stato gestito dall’advisor Deutsche Bank. E così è stato.

In giornata, le indiscrezioni sulle manovre del Fitd per cedere la quota avevano infiammato il titolo Carige a Piazza Affari che complice anche il ridotto flottante ha chiuso in forte rialzo sulle ipotesi di aggregazione: in asta per buona parte della seduta, ha portato a casa un finale +25,86% a 0,67 euro.

Dalle parti del Fondo, che riunirà il suo consiglio giovedì, a fine giornata si è gettata acqua sul fuoco: la riunione, di carattere ordinario, era in programma da tempo per una serie di adempimenti, come l'approvazione del consuntivo e del bilancio preventivo. E' che ci sarà un'informativa su Carige ma non sono attese novità sostanziali sulla ricerca del partner, rispetto alla quale "l'intesse e la curiosità” di molti non si e' tradotta ancora in qualcosa di concreto. L'obiettivo è trovare un partner nel primo semestre del 2022, facendo leva anche sulla proroga degli incentivi fiscali.

Montani, che Carlo Cimbri vorrebbe spingere anche verso la Popolare di Sondrio (di cui la compagnia di via Stalingrando è azionista al 9,5%) una volta completata la trasformazione in Spa, ha fatto le proprie mosse e si candida come playmaker per il terzo polo bancario, in attesa che anche il Banco Bpm di Giuseppe Castagna rompa l’immobilismo. Intanto, domani si riunirà il cda di Carige: sul tavolo, tra le altre cose, il budget 2022. 

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