Cattolica chiude in rialzo del 2,45% a 4,26 euro - in controtendenza rispetto alla Borsa di Milano - sulle ipotesi che Banca Finint stia lavorando a una cordata che punta a rilevare, insieme con altri investitori del Nordest ma anche internazionali il 10% circa di Cattolica, dunque buona parte del pacchetto del 12,3% derivante dal recesso dei soci legato alla trasformazione in società per azioni.
La ratio dell'operazione? Come già accennato ieri dal numero uno di Finint, Enrico Marchi, in occasione della presentazione del bilancio 2020, la ratio è quella di contribuire al mantenimento di un asset così importante con il territorio dando il proprio contributo.
L'operazione - apprende l'agenzia Radiocor-Il Sole 24 Ore da fonti vicine a Finint - non sarebbe ostile nei confronti di Generali. Quest'ultima, come noto, è entrata in Cattolica con il 24,4% nei mesi scorsi sottoscrivendo un aumento di capitale riservato da 300 milioni, parte di una ricapitalizzazione da mezzo miliardo richiesta da Ivass per rafforzare la compagnia. Secondo quanto è possibile ricostruire, Cattolica avrebbe ricevuto diversi interessamenti per le azioni derivanti dal recesso.
A maggior ragione, in ogni caso, la mossa di Finint non andrebbe interpretata in maniera ostile anche nei confronti della compagnia veronese. E' anche vero che - ragionando da puro investitore finanziario - rilevare una partecipazione rotonda oggi in Cattolica, dopo che il titolo ha sofferto molto negli ultimi mesi, può rappresentare un'occasione di guadagno interessante domani, qualora si andasse incontro a un ulteriore, rilevante riassetto azionario.
Da ultimo va precisato che tra Cattolica e Finint ci sono già alcuni punti di contatto. La seconda, per esempio, attraverso la Finanziaria Internazionale Investments Sgr, gestisce due fondi immobiliari controllati dalla compagnia veronese, ovvero Euripide e Perseide (più focalizzato sulle rinnovabili). Inoltre gestisce il fondo chiuso 'Ca'Tron H-Campus', controllato sempre da Cattolica e partecipato da Cdp, sotto cui ci sono i terreni di proprietà di Cattolica Agricola e di Cattolica Beni Immobili su cui sorge il complesso H-Campus.
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