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Economia
Conferenza annuale UBS: il mondo bancario chiede fiducia agli investitori

Presente tutto il mondo bancario e tantissimi investitori, italiani ed esteri, alla CEEMEA & Italian Financials Conference di UBS, occasione per cogliere le sfide che interessano la finanza italiana e confrontarsi sulle strategie a venire.

Quest’anno alla conferenza di UBS sui sistemi finanziari italiani ed est europei si è partiti dalle ipotesi di recessione che hanno preoccupato, negli ultimi mesi, banche e investitori.

Gabriele Spinelli, Managing Director UBS, ad Affaritaliani.it ha commentato: “La conferenza di UBS è, come ogni anno, occasione per riunire il mondo bancario e dissipare le ipotesi di sospetto sulla finanza italiana. Quest’anno siamo molto orgogliosi di essere riusciti a portare così tanti investitori stranieri e a farli incontrare con i management delle banche. Abbiamo bisogno di rassicurarli affinché continuino a investire nel nostro Paese”.

Matteo Ramenghi, Chief Investment Officer Wealth Management UBS, intervistato da Affaritaliani.it, ha aggiunto: “L’incertezza politica italiana ed europea che ha caratterizzato l’ultimo periodo ha portato molte imprese a rimandare gli investimenti in capacità produttiva. Questo ha provocato un rallentamento dell’economia che ci auguriamo possa essere di natura transitoria. A ciò si aggiunge una difficoltà del sistema finanziario che, da una parte, subisce la presenza di tassi di interesse molto bassi e, dall’altra, vive una complessità regolamentare che rappresenta un costo per le aziende finanziarie. Tra le sfide per il futuro del mondo bancario in posizione di rilievo si pone la tecnologia, una grande opportunità che al momento viene sfruttata prevalentemente dai grandissimi operatori o dagli operatori di nicchia specializzati. La tecnologia deve diventare una sfida, quasi esistenziale, anche per le banche tradizionali che rischiano di trovarsi spiazzate se non sanno cavalcare l’onda del digitale”.

Di tecnologia ha parlato durante il panel discussion anche l’ex ministro Corrado Passera, da qualche mese impegnato nel lancio di Illimity Bank, nata dalla business combination tra Spaxs e Banca Interprovinciale Spa. “Le tecnologie digitali stanno cambiando il paesaggio dei servizi finanziari ormai da anni”, ha commentato Passera ad Affaritaliani.it, “ma oggi viviamo un’accelerazione di questo cambiamento. Oggi possono essere creati sistemi informativi impensabili fino a pochi anni fa in termini di costi, modularità, velocità e anche nell’ottica di differenti tipologie di servizi che si possono offrire ai clienti. La combinazione di tecnologie digitali, nuove regole ed entrata nel mercato di operatori digitali – i cosiddetti big tech o fintech, che sono una novità assoluta – creeranno nuovi vincitori e nuovi vinti. È probabile che le banche più piccole si troveranno in difficoltà, ci saranno interi settori che finiranno nelle mani dei big tech perché Amazon, che conosce bene i propri clienti, potrà fungere per loro anche da fonte di finanziamento. Le grandi banche continueranno a valorizzare le proprie economie di scala ma si creerà una nuova categoria di operatori specializzati, con sistemi di business del tutto nuovi, che potranno godere di un grande vantaggio competitivo. Illimity vuole essere uno di questi”.

Illimity, la banca lanciata da Corrado Passera che ha raccolto 600 milioni per il mondo e ora è pienamente operativa, si inserisce in questo ragionamento per sfruttare al meglio il nuovo contesto competitivo. “Faremo poche cose ma le faremo bene”, è questo il concetto sottolineato da Passera ai microfoni di Affaritaliani.it. “Ci specializziamo nel mondo delle imprese che vanno bene ma hanno un rating basso e faticano a ottenere prestiti. Siamo anche accanto a quelle aziende che vanno male ma possono essere ristrutturate. Attività importanti, che possono servire a rilanciare l’imprenditoria italiana”. Illimity è una banca digitale che darà un servizio innovativo e totalmente customizzabile a famiglie e imprese. “Le operazioni di ristrutturazione e di rilancio aziendale”, ha aggiunto Passera, “saranno fatte a misura delle imprese con grande investimento da parte della Banca che deve mettere competenza sia di credito che di capitale. Oltre a ciò metteremo a disposizione dei tutor esperti dei diversi settori industriali che porteranno un’esperienza manageriale specifica”. Rispetto a chi lamenta una mancanza di relazione banca-cliente con il modello digitale, Passera assicura: “Siamo una banca solida e trasparente ed è proprio in virtù di questa trasparenza che sarà facile ottenere la fiducia dei clienti. Con le nuove tecnologie rinsaldiamo la relazione con i clienti mettendo a loro disposizione molti più dati”.

Presente alla giornata di lavori, Massimo Doris, Amministratore Delegato Mediolanum, ha lanciato un messaggio positivo. Ad Affaritaliani.it ha dichiarato: “Quando c’è incertezza è normale che la fiducia cali, ma se guardiamo le raccolte nel mese di gennaio possiamo ritenerci soddisfatti. Così come se guardiamo ai titoli di stato a lungo termine, ambito nel quale c’è stata molta sottoscrizione da parte degli stranieri. Questo vuole dire che le paure del 2018 sono state in parte superate anche se c’è spazio per un miglioramento”.  Sui risparmiatori Doris ha fatto sapere: “Se guardiamo al mercato vedo molto denaro fermo in liquidità. Nel nostro caso, invece, registriamo un forte investimento nel risparmio gestito il che vuol dire che siamo bravi a spiegare ai risparmiatori la necessità di investire il denaro piuttosto che lasciarlo in liquidità; scelta, quest’ultima, che non è delle migliori”.

Intervistato da Affaritaliani.it anche Giuseppe Castagna, Amministratore Delegato Banco BPM, si è augurato che la fiducia da parte degli investitori, italiani ed esteri, “riprenda dopo un periodo di problematicità sui mercati”. “Ritengo che una maggiore convergenza”, ha continuato Castagna, “possa aiutare la ripresa. Fondamentale è la fiducia da parte degli imprenditori affinché ripartano gli investimenti e non ci si lasci prendere da una spirale di negatività”.

A proposito dell’acquisizione di Unipol Banca da parte di BPER, Affaritaliani.it ha incontrato Alessandro Vandelli, Amministratore Delegato BPER Banca che ha commentato: “Il piano industriale che vedrà la luce a fine febbraio sarà stand alone ma terrà conto dell’integrazione di Unipol Banca e dell’operazione fatta su Banco di Sardegna. Questo è un segnale di qualità e di valore aggiunto da parte di BPER”.

A proposito della sparizione del marchio Unipol, così come dichiarato dall’AD Cimbri nei giorni scorsi, Vandelli ha spiegato ai microfoni di Affaritaliani.it: “Si tratta di un problema di natura tecnica. Completata la parte burocratica, BPER acquisirà la Banca ma non potrà incorporarla immediatamente. C’è un lasso di tempo nel quale occorrerà procedere per gradi ma contiamo di fare tutto entro l’anno”. Vandelli si è detto poi fiducioso in termini di stabilità della governance: “Avere due soci come BPER e Unipol nella struttura di capitale è un dato importante che non desta preoccupazioni”.

 

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