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Economia
Coronavirus/ Cig, taglio a cedole-investimenti: gli anticorpi delle blue chips

L’emergenza Covid-19 ci terrà compagnia sino almeno all’inizio di questa estate. Lo ha lasciato intendere il segretario al Tesoro Usa, Steven Mnuchin, sottolineando come la Casa Bianca sia “fiduciosa” di poter debellare il virus entro le prossime 10-12 settimane (e quindi, appunto, tra metà e fine di giugno). Così non sorprende che le principali aziende italiane, quotate a Piazza Affari, stiano già correndo ai ripari per cercar di limitare i danni. Come? 

manley fca
 

Innanzitutto, c’è chi chiude gli impianti: è il caso di Fca, Ferrari, Pirelli (la cui controllante, ChemChina, procederà entro il prossimo 31 luglio ad acquistare un ulteriore 1,5% del capitale in borsa), Cnh Industrial, Brembo, Luxottica, De Longhi, Sogefi, Clabo e Radici. Fca tuttavia resta impegnata, con Ferrari, ad aiutare Siare Engineering, principale produttore italiano, a raddoppiare la produzione di respiratori e procede alla riconversione di un impianto in Asia con l’obiettivo di arrivare in poche settimane a produrre 1 milione di mascherine facciali al mese da donare a soccorritori e operatori sanitari. 

brembo
 

Cnh Industrial, invece, dovrà fronteggiare l’uscita del Ceo Hubertus Muehlhaeuser e del Cfo Massimiliano Chiara. E se l’uscita di Chiara, da 13 anni nel gruppo, era prevista (il manager è stato nominato vice presidente esecutivo e direttore finanziario di IGT - International Game Technology, l’ex Lottomatica), tanto che al suo posto è già stato nominato Oddone Incisa, quella di Muehlhaeuser, nominato appena un anno e mezzo fa, è giunta inattesa anche se pare legata all’impossibilità di centrare i target del piano industriale varato appena lo scorso settembre. Così il Cda ha nominato quale Ceo pro tempore, con effetto immediato, il presidente Suzanne Heywood “per guidare il business attraverso l’attuale eccezionale periodo e fino a quando il nuovo Ceo definitivo sarà stato identificato attraverso un approfondito processo di ricerca”.

cattolica assicurazioni
 

C’è poi chi inizia a risparmiare le munizioni: Amplifon ha cambiato idea sul dividendo (inizialmente proposto di 16 centesimi ad azione) e proporrà ai soci di non distribuire affatto la cedola. Una decisione comprensibile vista l’incertezza sulla durata della situazione attuale, con tutte le principali aree di attività di Amplifon interessate dal contagio e inevitabili forti impatti sulle vendite “anche dove i negozi non siano obbligati a chiudere” come sottolinea Equita Sim, la quale non si aspetta tuttavia che emergano problemi sul debito anche perché è probabile che “le attività di M&A e i capex (investimenti, ndr) discrezionali saranno fortemente ridotti nel 2020”. 

EniClaudioDescalzi (20)
 

Sulla falsariga di Amplifon prende per ora tempo Cattolica Assicurazioni, che lo scorso 19 marzo ha deciso di posticipare ogni decisione, a causa della “estrema volatilità dei mercati finanziari, conseguente alla diffusione della pandemia legata al Covid-19”, mentre Brembo, che il 9 marzo scorso aveva già approvato la distribuzione del dividendo (per un totale di circa 70 milioni di euro) ora la sospende in previsione di un impatto che si attende “di entità significativa nei primi trimestri del 2020”. A sua volta Eni annuncia la cancellazione del previsto piano di buy-back da 400 milioni di euro (che sarà riconsiderato, precisa, solo quando il Brent, crollato a 25,66 dollari al barile, dovesse nuovamente superare i 50 dollari al barile) e il taglio degli investimenti, analogamente a quanto annunciato da tutti i principali produttori petroliferi occidentali.

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C’è poi chi, come Autostrade per l’Italia (Aspi), subisce già un pesante contraccolpo (il traffico è crollato del 59,3% in media tra il 9 e il 15 marzo) e oltre ad avviare ove possibile il tele-lavoro ha già fatto scattare la Cassa integrazione ordinaria, per 9 settimane, da oggi a domenica 24 maggio 2020. Il provvedimento è stato comunicato a tutti i circa 4.700 dipendenti e riguarderà, a rotazione, oltre 1500 persone (“full time equivalent”), ovvero il 50% delle funzioni di staff e il 20% di chi svolge mansioni operative.

Nel frattempo Atlantia, controllante di Aspi, ha sottoscritto (come annunciato anche dal gruppo Leonardo) una polizza per il rimborso delle spese sanitarie nel caso di ricovero per Covid-19 per i suoi dipendenti italiani. Al contrario Diasorin produrrà entro aprile 300 mila kit per test diagnostici Covid-19 di cui 100 mila per il mercato italiano e segnala di aver “tagliato i prezzi di fornitura di un 25% per un tema di responsabilità sociale”, nonostante l’emergenza stia penalizzando il ricorso alla diagnostica tradizionale con punte fino al 75% in meno in Cina nelle prime 6 settimane di picco del virus (e con un andamento segnalato simile anche in Italia). 

intesa sanpaolo 05
 

Nel settore finanziario, per ora si circa di limitare l’impatto: assemblee confermate, anche se rigorosamente “a porte chiuse”, per Intesa Sanpaolo, Unicredit, Bper Banca a Banca Generali, così come sarebbero orientate a fare Ubi Banca e Creval, mentre Banca Popolare Sondrio ha preferito fare slittare la convocazione a giugno.

Nel frattempo Mps da oggi prevede attività in filiale solo previo appuntamento (e solo la mattina di lunedì, mercoledì e venerdì) e invita la clientela a usare il più possibile le app e i servizi di digital banking, mentre il Credem ha reso disponibile, sempre su appuntamento, la consulenza a distanza attraverso video chiamate e telefono. 

Banco Bpm dal canto suo ha aumentato di 3 miliardi il plafond di fondi disponibili per finanziamenti a tassi agevolati da erogare a imprese colpite dal coronavirus, mentre Ubi Banca si muoverà insieme ai confidi della Lombardia per concedere prestiti sino a 100 mila euro e durata massima di 36 mesi senza spese d’istruttoria.

C’è infine il capitolo aiuti e donazioni: Intesa Sanpaolo ha messo gratuitamente a disposizione della Protezione Civile la propria piattaforma digitale di crowdfunding, Forfunding.it, per avviare una raccolta fondi tra cittadini e imprese che intendano contribuire al superamento della difficile situazione di emergenza sanitaria in cui si trova il paese, oltre ad aver donato lei stessa i primi 100 milioni di euro per contribuire ad un incremento di 2.500 nuovi posti letto di terapia intensiva. 

Da parte sua A2A ha invece devoluto 2 milioni ad ospedali in prima linea nella gestione dell’emergenza ed associazioni impegnate nel sostegno alle persone economicamente più fragili, mentre Enel Cuore, la Onlus dell’ex monopolista elettrico italiano, ha donato 23 milioni a favore della Protezione Civile e delle principali realtà impegnate nell’assistenza sanitaria e sociale e Unicredit ha devoluto 360 mila euro a favore della Croce Rossa. Altre iniziative sono attese nei prossimi giorni.

Luca Spoldi

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