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Marco Santin (Gialappa’s) su Gaza: "Il 7 ottobre e Hamas sono cazzate". Lite con spettatore e polemiche sul web
Bufera su Marco Santin della Gialappa’s: durante un evento a Grottammare ha definito «cazzate» gli attacchi di Hamas del 7 ottobre. Lite con uno spettatore, applausi dal pubblico e polemiche online.

È bufera su Marco Santin, storica voce della Gialappa’s Band, dopo le dichiarazioni pronunciate il 1° agosto durante il festival Cabaret Amoremio a Grottammare (Ascoli Piceno). L’autore e conduttore, premiato alla carriera, ha dedicato parte del suo intervento al conflitto in Medio Oriente, definendo «cazzate» gli attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023.
Le parole dal palco
«Il 7 ottobre e Hamas sono tutte cazzate – ha detto Santin – gli israeliani lo hanno fatto per conquistare la terra». Prima, il comico aveva condannato duramente i bombardamenti su Gaza: «È un massacro quotidiano di bambini e civili, non può essere un argomento divisivo. Non è una partita di calcio: bisogna dire basta».
Le sue parole hanno suscitato applausi dal pubblico ma anche la dura reazione di uno spettatore: «Ma che cazzo dici, scemo?». Ne è nato un acceso botta e risposta: «Dal 1946 viene massacrato il popolo palestinese, vai a studiare», ha replicato Santin. Lo spettatore ha ribattuto: «Questa è una serata di cabaret, non di comizio».
Le reazioni politiche e mediatiche
Le dichiarazioni hanno subito fatto il giro del web dopo la pubblicazione del video su YouTube. Luigi Marattin (Partito Liberaldemocratico) si è detto «scioccato», criticando le frasi di Santin e l’applauso del pubblico. Al contrario, il giornalista Andrea Scanzi ha difeso la sua posizione su Facebook, definendo legittima la denuncia del conduttore contro il massacro a Gaza.
Santin, 63 anni, ha spiegato di vivere con forte coinvolgimento personale la questione palestinese: «Da mesi sui miei social condivido solo contenuti su Gaza, anche se a volte faccio fatica io stesso a guardarli».
Il dibattito online
Il caso ha acceso il dibattito sui social: c’è chi appoggia Santin per la sua presa di posizione e chi lo accusa di aver sminuito la gravità degli attacchi di Hamas del 2023, tra gli episodi più sanguinosi della storia recente del conflitto israelo-palestinese.