Coronavirus, timori Bce per il downgrade. Riunione di emergenza sull'Italia - Affaritaliani.it

Economia

Coronavirus, timori Bce per il downgrade. Riunione di emergenza sull'Italia

Venerdi la decisione sul rating italiano di S&P. L'8 maggio quella di Moody's. Rumors

Deficit a doppia cifra, debito alle stelle e alert sostenibilità sul tavolo delle agenzie di rating internazionali. Mentre l'Europa non prende una posizione forte in favore della mutualizzazione del debito fra gli Stati membri nell'emergenza Covid-19, torna ad allargarsi a metà giornata sul mercato secondario dei titoli di Stato lo spread Btp-Bund. Dopo un avvio sostanzialmente stabile, il differenziale di rendimento tra il decennale italiano e il pari scadenza tedesco e' tornato a peggiorare e tocca i 280 punti base, con un rendimento del 2,3%. Il Tesoro, con le aste via sindacato di ieri, è riuscito a coprire una buona parte del suo fabbisogno aggiuntivo di finanziamento per quest'anno.

"E' probabile - avvertono gli strategist di UniCredit - che la pressione sui Btp" derivante dall'abbondante offerta di titoli "rimanga intensa nei prossimi mesi, portando probabilmente a ulteriori picchi (temporanei) più elevati dello spread con il Bund”. Nonostante, come fatto fino ad ora, la Bce con il proprio programma pandemico e deviando molto dalla chiave capitale favorendo così l’acquisto di Btp e di Bonos spagnoli, miri a contenere con un backstop le impennate dello spread.

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Il differenziale ha accelerato sul finale quando la Spagna ha annunciato l'emissione di un 10 anni via sindacato "dando ulteriore prova, se ce ne fosse stato bisogno - di quanta carta deve ingoiare il mercato", sottolinea Giuseppe Sersale, strategist di Anthilia Capital Partners, evidenziando che, quando l'ammontare delle aste di Btp di ieri è risultato superiore alle attese, "per il mercato dei periferici è stato troppo e l'aumento degli spread e' diventato copioso".

L'Italia ha poi continuato a sottoperformare il resto degli emittenti. D'altronde, spiega l'esperto, oltre all'ammontare da digerire, alle prospettive economiche peggiori e allo stress del summit Ue, incombono le valutazioni delle agenzie di rating (S&P venerdì e Moody's l'8 maggio).

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Comunque sia per Sersale le agenzie adotteranno scelte politiche, sospendendo il giudizio anche se c'è chi teme il contrario.

Nel frattempo la Banca centrale europea, secondo indiscrezioni, terrà stasera una conference call durante la quale i banchieri potrebbero discutere se accettare o meno il debito con rating junk (l'Italia è poco sopra) come garanzia dagli istituti di credito per le operazioni di rifinanziamento, affermano gli strategist di Unicredit, ricordando che attualmente la Bce accetta già titoli di Stato greci, classificati come "spazzatura", come garanzia. Quindi, dopo quello ellenico, il caso italiano sarebbe la seconda eccezione.  

Una mossa che ricalca quella compiuta, con il medesimo crisma di urgenza e senza preavviso, il 20 marzo scorso dalla Fedederal Reserve, quando alla vigilia di una raffica di downgrade di massa di emittenti di debito corporate Usa, il presidente Jerome Powell decise di neutralizzare il nuovo scossone sui mercati, accettandoli come come collaterali. 

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Stando a quanto riportato da Bloomberg, “la conference di oggi intende dare una risposta alle preoccupazioni relative al possibile e molto prossimo downgrade al livello di non-investment grade di alcuni soggetti corporate e sovrani, a causa della loro incapacità nel sostenere i costi della lotta al coronavirus“. 

Da qui la fretta per l’imminenza di un declassamento del rating: quello italiano, atteso e temuto per il 24 aprile da parte di Standard&Poor’s Global Ratings.