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Economia
CreVal, no dei fondi al rinvio dell'Agricole. Il Cda: rialzo Opa insufficiente

I fondi bocciano sonoramente la proposta del Credit Agricole Italia di rinviare al termine dell’Opa il voto dell’assemblea dei soci per eleggere il nuovo Cda. Così gli azionisti del CreVal hanno nominato il nuovo board guidato ancora dall'ex Pekao Luigi Lovaglio e presieduto da Alessandro Trotter. In un’assemblea a cui hanno partecipato oltre 200 azionisti con circa 42 milioni di azioni, pari al 60,124% del capitale complessivo, fra cui oltre al Credit Agricole Italia e il Credit Agricole Assurance e l’imprenditore francese Denis Dumont, erano presenti i fondi Algebris, Alta Global, Franklin, Hosking, Melqart, Petrus Advisers e Samson Rock, gli azionisti hanno respinto la proposta del gruppo di Giampiero Maioli con il 64,2% del capitale presente (38,6% di quello complessivo).

Foto Giampiero Maioli
Il Ceo del Credit Agricole Italia Giampiero Maioli

I lavori dunque poi sono passati al rinnovo del board e la prima lista presentata da Dumon che esprimeva anche il vecchio Cda ha ottenuto il maggior numero dei voti espressi: 42% del capitale presente e il 25,2% del capitale sociale complessivo. Da questa lista sono stati tratti come consiglieri Alessandro Trotter, Luigi Lovaglio, Massimiliano Scrocchi, Stefano Caselli, Fausto Galmarini, Livia Aliberti Amidani, Paola Bruno, Jacob Kalma, Paolo Ciccarelli, Teresa Naddeo, Annalisa Donesana, Maria Giovanna Calloni.

Membri a cui si andranno ad aggiungere quelli riservati alle minoranza: Anna Doro, Serena Gatteschi, Stefano Gatti inseriti nella seconda lista presentata congiuntamente da Arca Fondi Sgr, Eurizon Capital, Eurizon Capital Sgr, Fideuram AM Ireland, Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking AM Sgr, Interfund Sicav, Mediolanum Gestione Fondi Sgr, Pramerica Sgr, lista che ha ottenuto il voto del 30,3% del capitale presente (corrispondente al 18,2% del capitale complessivo).

L’assemblea ha poi approvato la nuova politica di remunerazione per il prossimo triennio e il bilancio, bocciato invece dai francesi. Al termine della prima riunione del board, i consiglieri si sono espressi sul rialzo a 12,2 euro per azione (più 0,3 euro al raggiungimento di una soglia di adesioni al 30% da 10,5 euro) del prezzo offerto annunciato la scorsa settimana dall’Agricole. Rialzo che, per il momento, non ha fatto ancora scattare la corsa a consegnare le azioni da parte dei numerosi fondi azionisti (le adesioni sono ferme al 17,29%, venerdì erano al 15,6% del capitale). L’Opa terminerà il 21 aprile, ma a questo punto è molto probabile che i francesi prorogheranno il termine in Zona Cesarini.

"Pur ribadendo che l'integrazione con il gruppo Credit Agricole Italia possa generare benefici per gli stakeholder coinvolti, il Cda rileva che l'aumento del corrispettivo a 12,200 euro (cum dividendo) non riconosca ancora in maniera adeguata il valore della banca e non sia, pertanto, di per sè sufficiente a mutare le precedenti considerazioni e valutazioni espresse dal Cda nel comunicato del 28 marzo", è il giudizio di Lovaglio&C. Prezzo ancora troppo basso, dunque (12,95 euro era quello più basso della forchetta della fairness opinion degli advisor del CreVal, Bank of America e Mediobanca) che però in serata l'Agricole conferma nuovamente: prendere o lasciare. 

@andreadeugeni

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