Economia
Cyber attacchi, Biden accusa la Cina. E Pechino fa shopping nel Regno Unito

lapresse
Continua lo scontro sui cyberattacchi: nel mirino della Casa Bianca c'è ora la Cina. Nella lista nera per "collaborazione". Intanto Tencent compra Sumo
“Prenderemo tutte le misure necessarie per difendere da questa continua minaccia il popolo americano e le infrastrutture critiche degli Stati Uniti”: così il presidente americano, Joe Biden, meno di un mese fa, ha alzato la voce con il suo omologo Vladimir Putin, in seguito all'ennessimo attacco hacker condotto, probabilmente, da un gruppo (REvil) radicato in Russia. “Dovete agire e distruggere chi dal vostro paese conduce cyber attacchi contro di noi”, ha poi sottolineato, in modo categorico, Biden nella lunga telefonata intercorsa tra i due leader.
Un tema, quello dei cyberattacchi, ancora molto "caldo": se prima, per la Casa Bianca, il numero uno da ammonire, era il capo del Cremlino, ora nel mirino del presidente Usa c'è Pechino. L'amministrazione, insieme a una coalizione di alleati, tra cui Unione europea, Regno Unito, Australia, Canada, Nuova Zelanda, Giappone e Nato, ha accusato il governo cinese di collaborare con bande criminali per commettere attacchi informatici diffusi, incluso uno su Microsoft, che quest’anno ha colpito decine di migliaia di organizzazioni.
Un alto funzionario dell'amministrazione americana ha dichiarato che il ministero della Sicurezza dello Stato cinese "utilizza hacker per condurre operazioni informatiche non autorizzate a livello globale, anche per profitto personale". Le loro operazioni "includono attività criminali, come estorsioni cibernetiche, criptovalute e furti alle vittime di tutto il mondo a scopo di lucro".
L'annuncio, scrive il Wall Street Journal "è l'azione più significativa dell'amministrazione Biden fino ad oggi in merito alla campagna di attacchi informatici della Cina contro il governo degli Stati Uniti e le società americane". Un'azione "che spesso coinvolge lo spionaggio di routine dello Stato nazionale e il furto di preziose proprietà intellettuali come la tecnologia navale e i dati sui vaccini contro il Coronavirus".
E intanto il colosso high tech cinese Tencent fa shopping in casa inglese: l'azienda ha annunciato di aver raggiunto un accordo per acquistare la storica azienda britannica di videogiochi Sumo, nata nel nord dell'Inghilterra nel 2003, per 919 milioni di sterline, ovvero a poco più di un miliardo di euro, rilevando tutto il capitale della società. L'azienda inglese, che conta uffici in diversi Paesi del mondo, tra cui India e Polonia, e più di 1.200 dipendenti, è famosa in tutto il mondo per aver lavorato su licenze di punta di editori come Sega o Sony.
Da parte sua la cinese Tencent è proprietaria dell'applicazione di messaggistica, news feed, social network e acquisti, WeChat, indispensabile in Cina, oltre che per i più noti videogiochi: la sua più grande fonte di guadagno, con azioni collocate in Epic Games o Ubisoft. "Tencent è felice di essere diventato un investitore in Sumo dal 2019, vediamo questo progetto di alleanza come un'evoluzione della nostra partnership", ha affermato James Mitchell, direttore della strategia per il gruppo cinese.