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Valentina Maceri: “Dazn e Sport Italia non valorizzano la donna. Sky è un altro pianeta. Diletta Leotta? Brava, ma..."
Giornalista e volto della Champions League per l'emittente svizzera BlueSport, Maceri racconta come è nata la controversia con la collega Eleonora Incardona tra fake news e dichiarazioni decontestualizzate



Valentina Maceri e la polemica sul look nel giornalismo sportivo: "Mai giudicato nessuno, ma l'immagine conta"
"Non me ne ero neanche accorta". Valentina Maceri scoppia quasi a ridere quando le facciamo la domanda sulla polemica che ha fatto il giro d'Europa. "Ho capito che era successo qualcosa solo quando ho iniziato a ricevere messaggi su Instagram da spagnoli, francesi, italiani. Mi scrivevano 'hai ragione, sono della tua opinione'. E io: ma cosa è successo?". Allora ha fatto quello che facciamo tutti: ha googolato il suo nome. "Ho trovato migliaia di notizie con la mia foto accanto a quella di Diletta Leotta ed Eleonora Incardona. C'erano Marca in Spagna, il Sun in Inghilterra, Tuttosport in Italia. Ho pensato: scusate, mi sono persa qualcosa?".
Valentina Maceri, 32 anni, ex calciatrice, oggi volto della Champions League per l'emittente svizzera BlueSport. Parla cinque lingue - tedesco, inglese, spagnolo, francese e italiano - e ha deciso di raccontarci come sono andate davvero le cose.
Come nasce una fake news
La storia inizia due mesi fa. "Avevo dato un'intervista a RTL Germania prima dell'uscita del mio libro, che critica il femminismo moderno". Maceri è figlia di padre romano e madre sarda, ma cresciuta in Germania. "Siccome sanno delle mie origini, mi hanno chiesto cosa penso delle trasmissioni di calcio italiane. Ho detto che in Germania da un lato siamo estremi - cerchiamo di essere più 'maschili' per farci accettare nel mondo calcio - mentre in Italia è l'opposto: le giornaliste sono molto esposte". Fin qui, tutto normale, il problema arriva dopo. "Qualche giorno fa mi chiamano dalla Bild, con cui collaboro da quattro anni. Mi mandano un articolo di RTL sugli outfit delle nostre colleghe al Mondiale per Club in America, soprattutto quello di Eleonora Incardona. E mi citano usando le parole che avevo detto due mesi fa, ma riferendole al suo outfit di adesso". Hanno preso dichiarazioni generiche di due mesi prima e le hanno appiccicate a un caso specifico di oggi. "Io quell'outfit della Incardona non l'avevo mai visto, figuriamoci giudicato".
Quando i colleghi della Bild l'ha richiamata per una precisazione, Maceri ha detto: "Se devo giudicare questo outfit, personalmente penso che non sia adatto al contesto. Ognuno si veste come vuole, ma quando fai un'intervista seria con un calciatore, l'abbigliamento conta". Poi è successo quello che succede sempre: "Ognuno ha cucito la sua versione. I media vedono due ragazze belle che fanno lo stesso mestiere e parte la guerra".
Germania e Italia: due pianeti diversi
Per capire di cosa parla Maceri bisogna conoscere le differenze e lei le ha vissute sulla propria pelle. "Per una partita di Champions mi sono messa una gonna lunga di pelle con il top abbinato. Niente di che, ero tutta coperta. Beh, sono scoppiate le polemiche perché ero 'troppo sexy' per la TV svizzera. In Germania mi considerano già troppo sexy per i loro standard, ma se dovessi lavorare in Italia probabilmente sarei troppo poco sexy. Sono due mondi agli antipodi". Ma nonostante la strumentalizzazione, conferma quello che pensa: "Se parli di DAZN o Sport Italia, spesso le colleghe non sono vestite adatte al contesto. Ma attenzione: da donna dico che sono bellissime ragazze e la TV è fatta di immagini, ti piace che anche il piatto sia servito bene".
Perché proprio la Incardona?
Sul fatto che sia finita nel mirino proprio Eleonora Incardona, Maceri non gira intorno al problema: "Aveva pubblicato quelle foto con quel top particolare. E poi, parliamoci chiaro, lei ha un fisico importante. Lo stesso outfit su una ragazza più minuta e soprattutto con un seno più piccolo farebbe meno scalpore, è oggettivo". Su Diletta Leotta invece dice "È bravissima, presenta bene, sembra simpatica. Se sia davvero competente sul calcio non lo so, non ci ho mai parlato di persona. Certo, ogni tanto qualche outfit è al limite, ma è una scelta del canale. DAZN evidentemente ha deciso di puntare su questa immagine".
Da calciatrice delusa a giornalista
La carriera di Maceri nasce da una doppia delusione. "Ho giocato in Serie A femminile, anche in Champions League. A vent'anni, dopo una stagione al Verona, ho visto cosa succede alle ex calciatrici. Donne di trent'anni con carriere incredibili - mondiali, europei - che finita l'attività non avevano niente in mano. Dovevano ricominciare da capo perché nel calcio femminile non guadagni abbastanza per sistemarti". Ma c'era dell'altro che la infastidiva: "Vedevo donne in TV che facevano domande imparate a memoria, che davanti a una situazione imprevista andavano in panico, che chiaramente non capivano di cosa stessero parlando. E soprattutto, nessuno le prendeva sul serio". Da qui la decisione: "Ho pensato che sarebbe stato bello vedere una donna che se ne intende davvero e che viene rispettata. Io avevo giocato, capivo il calcio, stavo in quegli ambienti da quando avevo tre anni". Così è tornata in Germania, ha studiato giornalismo, fatto stage con Sky e tutti i canali sportivi tedeschi. "Prima di fare la presentatrice sono diventata una giornalista vera. Ho scritto per la Bild, ho fatto un sacco di cose dietro le quinte". Oggi lavora come freelance: "Champions per il canale svizzero, Bowler League e Kings League in Germania, poi social, pubblicità, tutto nel mondo dello sport".
Sky batte DAZN 3-0
Quando le chiediamo cosa pensa del giornalismo sportivo italiano, la risposta è netta: "Dipende dove. Sky fa un ottimo lavoro. Ero una fan di Ilaria D'Amico, poi ci sono Giorgia Cenni, Federica Masolin, tutte brave colleghe. DAZN e Sport Italia hanno scelto un'altra strada". E qui arriva il colpo finale: "Conosco un sacco di calciatori. L'opinione che hanno delle giornaliste italiane? Che non serve essere competenti per fare questo mestiere. Sanno che nella maggior parte dei casi conta solo l'apparenza. Sky è completamente diversa". Il verdetto: "Su Sky vedo serietà. Su DAZN vedo belle ragazze simpatiche, ma non so quanta sostanza ci sia dietro".
Il sogno tricolore
Nonostante tutto questo caos, Maceri non nasconde che le piacerebbe lavorare in Italia: "Ci ho provato due o tre volte. Sono stata anche su Sky Italia durante gli Europei per i collegamenti da Berlino. Mi sento più italiana che tedesca, nonostante sia cresciuta qui. Sono nata con la cultura italiana e prima o poi vorrei tornare alle radici". Il fatto di parlare cinque lingue, dice, potrebbe essere un vantaggio: "L'esperienza internazionale in Italia può servire. Più cose hai visto, meglio è".
La Maceri-strategia
Il suo modello è Kate Abdo, che presenta per CBS: "Parla cinque lingue come me, ha 42 anni, è bravissima. Se vuoi durare in questo business non puoi essere una che vale solo per il momento. Devi costruire una carriera seria per i prossimi dieci, quindici anni". E anche per questo mantiene un profilo diverso dalle colleghe: "Non ho mai fatto concorsi di bellezza - in Germania non si usano, e comunque sono troppo bassa. Sui social ho tipo due o tre foto in bikini, non di più. È una questione di come vuoi gestire la tua immagine".
Sui rapporti con i calciatori è pragmatica: "Può capitare di innamorarsi di qualcuno con cui lavori, abbiamo poca vita privata. Ma cerco di evitare. Se va male, poi ti ritrovi sempre nello stesso ambiente. Comunque, i calciatori, ma anche i direttori sportivi capiscono subito se sei seria o se ci si può provare. Con me raramente ci hanno provato".
La polemica che ha fatto il giro d'Europa nasce da una manipolazione giornalistica, ma ha acceso i riflettori su una questione vera: quella del confine tra competenza e spettacolo nel racconto dello sport. Con l'Europa spaccata tra il rigore del Nord e lo show del Mediterraneo.