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Economia
Dai Pesenti ai Benetton e da Fsi a Moncler: mappa dei fondi sovrani in Italia

di Luca Spoldi
e Andrea Deugeni

Il primo amore non si scorda mai, tanto è vero che Costa Smeralda Holding, società controllata fin dal 2012 dal fondo sovrano del Qatar (Qatar Investment Authority, o Qia, 335 miliardi di dolllari di fatturato annuo e mille miliardi di patrimonio) proprietaria degli hotel Cala di Volpe, Romazzino, Pitrizza e Cervo, tutti in Costa Smeralda, ha annunciato il via ad un nuovo piano di investimenti per riqualificare ulteriormente le strutture, così da favorirne l’utilizzo prolungato anche nei mesi di clima mite.

benetton
 

Il piano quinquennale della holding prevede investimenti per 120 milioni di euro, di cui 30 per l’anno in corso. La società di Qia ha chiuso il 2018 con 103 milioni di ricavi e un Ebitda rettificato di 32 milioni di euro che quest’anno dovrebbero salire rispettivamente a 107 e a 34 milioni e nonostante le voci circolate di recente circa una possibile uscita del fondo, quest’ultimo non sembra interessato a cedere tanto presto il suo investimento immobiliare in Italia.

Ma accanto agli immobili fondi sovrani in Itali comprano sempre più marchi di moda/lusso, industrie e servizi. Sempre Qia negli anni ha rilevato la casa di moda Valentino, il complesso immobiliare di Porta Nuova a Milano e il 40% di Coima Res (immobiliare quotata in borsa guidata da Manfredi Catella), il 28,4% di Inalca-Cremonini, gli hotel Sant-Regis e Westin Excelsior di Roma, le sedi italiane del Credit Suisse e di Deutsche Bank.

COIMA Manfredi Catella video
 

In scia a Qia hanno investito nel “bel paese” anche Kia (il fondo sovrano del Kuwait), che ha rilevato una quota del 23% nel fondo Fsi Investimenti e una partecipazione di poco superiore al 2% in Poste Italiane e Mubadala (fondo sovrano degli Emirati arabi uniti), che ha rilevato il controllo (57,56%) di Piaggio Aereo, finita commissariata ed in procinto di vendere il ramo “aviation” e il ramo “motori” visto che la commessa da 760 milioni di euro per fornire droni all’Aeronautica Militare Italiana resta in stand-bye.

Moncler Pierpaolo Piccioli ape 1
 

Ma anche Oif, il fondo sovrano dell’Oman, che ha investito nel 40% di Sigit, e Temasek, il fondo sovrano di Singapore che ha preso un 30% di Stone Island Retail (abbigliamento) e una partecipazione in Ruffini Partecipazioni (cui fa capo il 26,75% del capitale di Moncler). L’altro fondo sovrano di Singapore, il Government of Singapore investment corporation (Gic), uno dei più antichi e blasonati fondi sovrani con oltre 360 miliardi di dollari di asset, tra l’altro proprietario del centro commerciale Roma Est e che lo scorso anno aveva già investito 450 milioni nel terzo fondo di F2i, ha invece approfittato dello sbarco in borsa di Nexi (l’ex Cartasi) per rilevare per 180 milioni di euro un 3,19% del capitale, poi limato al 2,87% appena 48 ore dopo il debutto sul listino di Piazza Affari.

Recentemente, Gic è entrato anche con il 2,7% (secondo fonti di mercato, Singapore non rende noto questo dato) in Italmobiliare, holding della famiglia Pesenti. Gic, che è presente anche nella holding Atlantia di Autostrade per l’Italia, partecipata dai Benetton (con l’8,14%), peraltro non è l’unico fondo sovrano nel capitale del gruppo guidato da Carlo Pesenti, dove era già presente uno dei prìncipi dell’oil&gas, ossia il Fondo sovrano norvegese, con l’1,2%. 

La crisi attraversata dall’economia italiana in questi ultimi anni ha comunque avuto un impatto anche nella propensione a investire dei fondi sovrani e nella tipologia di operazioni poste in essere. Se fino a 3-4 anni fa gli investimenti erano prevalentemente diretti in immobili, marchi o aziende e prevedevano poi la nomina del management e la gestione degli asset rilevati, in quest’ultimo anno e mezzo i nuovi investimenti oltre a rarefarsi, segno di una maggiore prudenza se non di una minor fiducia nelle prospettive italiane, hanno assunto tratti più marcatamente finanziari o di trading.

Ora la decisione di Qia di sostenere un nuovo piano di investimenti per i suoi immobili di lusso in Sardegna sembra indicare che un ritorno ad un ruolo più attivo di questi soggetti è possibile. La crisi di fiducia è alle spalle e gli investimenti torneranno a riguardare anche moda, infrastrutture, servizi? 

E’ presto per dirlo, ma intanto da qualche giorno hanno ripreso forza le voci di un interesse per As Roma da parte di Qia, già proprietaria del Paris Saint-Germain. Diceva Agatha Christie: “un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova”. Non rimane che attendere un terzo investimento che dia la prova di un ritrovato feeling tra l’Italia e i grandi fondi sovrani internazionali.

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