Economia
Dazi, che stangata sull’export italiano con tariffe al 30%. Previsti danni per 38 miliardi di euro
Il dollaro svalutato del 13% aggrava il conto per le imprese italiane. Lo confermano i dati diffusi da Alessandro Fontana, direttore del Centro Studi di Confindustria,

Confindustria, con tariffe al 30% l’Italia perde 38 miliardi di export
I dazi americani potrebbero tagliare fino a 38 miliardi di euro all’export italiano verso gli Stati Uniti, partendo dai 65 miliardi di esportazioni attuali, se l’aliquota dovesse salire al 30%. A dirlo è Alessandro Fontana, direttore del Centro Studi di Confindustria, durante la presentazione dell’indagine sugli investimenti delle imprese dell’Emilia-Romagna.
La situazione è aggravata dalla svalutazione del dollaro, che da inizio anno ha perso il 13% di valore. Questo vuol dire che con i dazi attuali al 10%, per molte aziende italiane vendere negli Usa è diventato il 23% più costoso rispetto al 2023, traducendosi in una perdita stimata di circa 20 miliardi di euro in export. Se i dazi dovessero salire, la perdita potrebbe aumentare ancora.
Le regioni più colpite saranno quelle con il più alto valore aggiunto manifatturiero: Lombardia, Emilia-Romagna e Toscana. Qui il 99% delle esportazioni colpite sono beni manifatturieri, con l’industria meccanica tra le più esposte. L’incertezza economica ha raggiunto livelli più alti di quelli registrati durante il lockdown.
Anche le famiglie italiane stanno aumentando la propensione al risparmio, segnale evidente di un clima di sfiducia che pesa sull’intera economia. Fontana avverte: se i dazi aumentano, l’impatto negativo sull’export e sull’economia nazionale sarà ancora più pesante.