Economia
Governo in arrivo: spread sotto 90. Ora il mercato lo vede a 85

Btp, ancora effetto Draghi. 60 giorni per riscrivere il Recovery
Da 114 punti base, da quando cioè Sergio Mattarella ha chiamato Mario Draghi per risolvere lo stallo politico in Parlamento, a sotto 90. Prosegue sul mercato secondario il rally degli ultimi giorni dello spread Btp-Bund, galvanizzato dall'evoluzione della crisi con il premier incaricato che dopo aver incassato anche l'ok ufficiale dei 5 Stelle potrebbe sciogliere la riserva al Colle già oggi. Poco prima delle 9, sulla piattaforma TradeWeb, il tasso del nostro titolo di Stato decennale si consolida sotto la soglia dello 0,5% di rendimento: si attesta a 0,44%, nuovo minimo record, da 0,46% del finale di ieri. Lo spread scende sotto 90 punti dai 92 dell'ultima chiusura ieri, ai minimi da marzo 2015. Numero che a breve, secondo gli strategist dei tassi di Mizuho, può restringersi ulteriormente. "Vediamo valore fino a circa 85 punti base, e oltre se un selloff dei titoli di Stato accelera", spiegano gli esperti della banca giapponese.
Con il via libera, seppure sofferto, del M5S il governo di Draghi dunque può partire. Al Quirinale sono pronti già da oggi per riceverlo, ma sullo scioglimento della riserva circolano voci discordanti, secondo le quali Draghi potrebbe invece recarsi domani da Mattarella, in modo da giurare lunedì e andare in Parlamento per la fiducia martedì. Nel frattempo il premier in pectore sta stendendo il programma, sulla base dei resoconti che gli sono stati preparati dai commessi della Camera durante le consultazioni. Il focus resta comunque la squadra. I ministeri economici dovrebbero andare tutti a figure tecniche, di stretta fiducia del premier.
L’idea dell’ex Eurotower è quella di avere nei dicasteri più impegnati sulla ripresa economica come Economia, Mise (da accorpare con l’Ambiente per la Transizione Ecologica) e Infrastrutture uomini di sua fiducia in grado di recepire con velocità le direttive e attuarle con altrettanta rapidità, perché assieme a quella dei vaccini, la grande partita del Paese è quella del Recovery Plan da attuare i pochi mesi. Prima scrive Repubblica, stando a quello che circola tra Roma e Bruxelles, l’obiettivo temporale è quello di riscrivere il piano italiano entro 60 giorni.

Nella squadra dell'ex presidente della Bce dovrebbe avere un ruolo cruciale chi ha da sempre lavorato con lui. Per il Ministero dell'Economia gli occhi sono puntati sul direttore generale di Bankitalia, Daniele Franco. Fabio Panetta dovrebbe rimanere invece alla Bce, rimanendo comunque un interlocutore privilegiato per Draghi. Nell'esecutivo ci sarà anche posto per nove ministri politici. Tanta l'incertezza su chi potrà far parte della squadra. Matteo Renzi si è già chiamato fuori dai giochi. Matteo Salvini ha dato la sua disponibilità a fare il ministro.
Ma è un'autocandidatura che dovrebbe finire nel vuoto perché l'orientamento è di non avere i leader dei partiti nell'esecutivo. Per la Lega quindi è probabile che ci sia Giancarlo Giorgetti, accreditato come l'uomo che ha portato Salvini verso la svolta moderata. I partiti hanno preparato una lista con le loro preferenze, ma non sono neanche riusciti a darla a Draghi. Di questi nomi si sta occupando direttamente il Colle.
@andreadeugeni