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Economia
Draghi, Merkel: "Contributo cruciale alla stabilità". L'omaggio al n° 1 Bce

"Siamo molto più forti di prima della crisi e la Bce sotto la tua guida ha dato un contributo cruciale alla stabilità finanziaria grazie anche all'indipendenza della Bce. Lasci dietro di te della grandi orme da seguire". E' il tributo che Angela Merkel ha riconosciuto a Mario Draghi, il presidente uscente dell'Eurotower che dopo 8 anni lascia la guida della Bce nelle mani di Christine Lagarde

"Mario hai guidato la Bce in periodi turbolenti, ricordo bene come ci siamo incontrati a Francoforte otto anni fa e subito dopo l'inaugurazione ci fu il primo meeting congiunto sulla crisi e ne seguirono molti poi. Non erano momenti facili e i mercati scommettevano sul collasso dell'eurozona. Oggi otto anni dopo siamo molto lontani da quella situazione", ha spiegato la Cancelliera durante la cerimonia organizzata presso la Bce in onore di Draghi.

"Certo l'eurozona oggi non e' ancora senza problemi - ha detto la Merkel - ma siamo molto piu' forti di prima della crisi e la Bce sotto la tua guida ha dato un contributo cruciale alla stabilita' finanziaria grazie anche all'indipendenza della Bce". Merkel ha sottolineato come Draghi abbia sempre difeso l'indipendenza della Bce ed e' grazie a questa indipendenza che la banca centrale ha potuto perseguire il suo compito di assicurare la stabilita' dei prezzi. "Non hai mai permesso dubbi sull'indipendenza della Bce - ha aggiunto la Merkel - e hai stimolato passi in avanti sullo sviluppo dell'unione economica e monetaria". 

Il tuo whatever it takes, ha proseguito la Merkel, è "sicuramente una delle frasi più significative che ricorderemo del suo mandato" e ha contribuito a rafforzare la credibilita' internazionale dell'euro. La Merkel ha sottolineato anche l'importanza che la politica non venga lasciata sola ma che gli Stati - come la Bce sotto la presidenza di Draghi auspica da tempo - facciano la loro parte con l'implementazione delle riforme strutturali e agendo sulla leva fiscale. Rivolgendosi a Draghi, la Merkel ha concluso dicendogli: "lasci dietro di te della grandi orme da seguire". La cancelliera ha infine espresso apprezzamento per il fatto che le redini della Bce passino ora nella mani di una personalità del calibro di Christine Lagarde. 

Macron: Draghi con umiltà e umanità ha agito per interesse pubblico. "L'umiltà" e "l'umanità" di Mario Draghi sono stati sottolineati dal presidente francese, Emmanuel Macron, nell'elogio del banchiere italiano alla cerimonia di commiato in corso presso la sede della Bce a Francoforte. "Sei sempre stato consapevole di quello che era la cosa piu' importante oltre le parole e i numeri: la vita delle persone; non ti sei mai perso lungo la strada, hai agito per loro, per tutti, è quello che nel mio paese chiamiamo il pubblico interesse" ha detto Macron nel corso del suo intervento.

Macron ha quindi ricordato il coraggio di Draghi che di recente ha richiamato la politica fiscale a svolgere il suo ruolo a fronte del rallentamento della crescita economica in Europa. "Spetta a noi capi di stato e di governo" ha aggiunto Macron "portare avanti il suo famoso 'whatever it takes', essere i guardiani della sua eredita'".

Mattarella: con l'impegno straordinario di Draghi, Europa più solida e inclusiva. Mario Draghi nei suoi otto anni alla guida della Bce ha svolto "uno straordinario impegno al servizio dell'Europa", afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della cerimonia di saluto del banchiere centrale in corso a Francoforte. "Draghi, in questi otto anni, e' stato autorevolmente al servizio di un'Europa piu' solida e inclusiva, interpretando la difesa della moneta unica come una battaglia da condurre con determinazione contro le forze che ne volevano la dissoluzione".

Mattarella ricorda in particolare la sfida della crisi del 2011, "sconfiggere la percezione della possibilita', se non del rischio, di dissoluzione dello stesso Eurosistema. Una possibilita' e un rischio che oggi possiamo considerare sconfitti". Secondo il presidente della Repubblica "oggi possiamo dire che il sistema economico europeo e' piu' solido. L'occupazione e' cresciuta ed e' mediamente piu' alta che nel 1999. Il sistema bancario, sotto la supervisione unica europea, e' piu' compatto. L'integrazione tra le economie, e quindi la convergenza tra gli Stati Membri, e' elevata, ma soprattutto - e questo rappresenta uno dei piu' grandi risultati di questi anni - il sostegno popolare all'Euro e' tornato a essere particolarmente alto”.

Ue, Mattarella: serve un cambio di passo per completare il cantiere europeo."Non possiamo dimenticare - osserva ancora Mattarella - che la competizione con le grandi aree economiche del mondo e' divenuta fortissima, che la dimensione e' - ancor piu' che in passato - elemento imprescindibile per poter influenzare il corso degli avvenimenti a tutela della nostra societa' e dei nostri cittadini. Completare il 'cantiere europeo' diviene - nell'attuale contesto - necessita' esistenziale se l'Unione intende concretamente divenire 'attore globale'. Il presidente della Repubblica aggiunge: "La quantita' e la qualita' dei passaggi e degli interventi necessari per far fronte alla nuova condizione internazionale ha bisogno di un ulteriore e responsabile 'cambio di passo', al quale non puo' essere estraneo il Parlamento europeo, espressione dei popoli europei".

Mattarella ricorda quindi il coraggio di Draghi nel pronunciare la famosa frase del 'whatever it takes' nel pieno della crisi (26 luglio 2012, ndr). "Non credo sia stato facile per il Presidente Draghi, nel pieno della crisi, affermare: 'whatever it takes'. Tutto cio' che e' necessario, finche' e' necessario, per il bene dell'Europa e delle generazioni future. E' quel che dobbiamo tutti assolutamente fare. Professor Draghi, come cittadino europeo desidero dirle grazie". 

Lagarde: le analisi e la fiducia in Draghi hanno ispirato mercati e policymaker. "Di solito quando si parla di qualcuno alla fine di un mandato si ricordano le sue opere e azioni. Nel tuo caso sono talmente famosi che non ce n'e' davvero bisogno e mi sono impegnata a non ripetere le tue tre famosi parole", ha affermato invece la presidente entrante Christine Lagarde.

"Con le analisi basate sui fatti, con le intuizioni e con il tuo solido ottimismo hai ispirato non solo i mercati ma anche i policymaker - ha detto Lagarde - ci ha ispirato a prendere tutte le decisioni che ci hanno portato a rafforzare la struttura europea e a introdurre nuove istituzioni. L'euro, grazie al tuo operato, e' ora piu' popolare che mai". 

Bce, Draghi: condividere i rischi può aiutare a ridurli. "Nell'unione monetaria, le politiche nazionali svolgono il ruolo principale nella stabilizzazione fiscale, molto piu' di quanto possano fare le politiche a livello statale negli Stati Uniti. Ma le politiche nazionali non possono sempre garantire la giusta posizione fiscale per l'intera area dell'euro", sono le parole di commiato invece di Draghi.

"Coordinare politiche fiscali decentralizzate e' intrinsecamente complesso. E politiche non coordinate non sono sufficienti, perche' le ricadute tra i paesi dalle politiche fiscali espansive sono relativamente basse - ha detto Draghi - Per questo abbiamo bisogno di uno strumento fiscale per l'eurozona di entita' e design appropriate: grande abbastanza per stabilizzare l'unione monetaria ma congegnato in modo tale da non creare eccessivo moral hazard".

"Non esiste una soluzione perfetta - ha aggiunto Draghi - Quando i rischi sono condivisi, l'azzardo morale non puo' mai essere ridotto a zero, anche se puo' essere contenuto ai minimi termini con le giuste contromisure. Allo stesso tempo, dovremmo riconoscere che la condivisione dei rischi puo' aiutare a ridurre i rischi". 

"Il mio obiettivo e' sempre stato quello di rispettare il mandato sancito dal trattato, perseguito in totale indipendenza e svolto in un'istituzione che si e' tramutata in una banca centrale moderna capace di affrontare qualsiasi sfida", ha poi detto Draghi aggiungendo che "avere l'opportunità di fare questo è stato un previlegio e un onore". 

Per Draghi quando la Bce è stata creata, il suo scopo principale era quello di tenere l'inflazione bassa e a questo scopo si e' dotata delle armi necessarie e ha ottenuto rapidamente il suo scopo ma nessuno poteva immaginare che la situazione globale sarebbe cambiata tanto rapidamente e che le forze inflattive sarebbero divenute forze deflattive.

"In tutte le economie avanzate - ha detto Draghi - questo ha richiesto un nuovo paradigma per le banche centrali che comprendesse due elementi: la determinazione a combattere la deflazione con lo stesso vigore dell'inflazione e la flessibilita' nella scelta degli strumenti per riuscirci. Nel nostro caso, la Bce ha dimostrato che non accettera' minacce alla stabilita' monetaria da paure senza fondamento sul futuro dell'euro. Ha dimostrato che combattera' sempre i rischi alla stabilita' dei prezzi al ribasso esattamente come li combatte al rialzo. E ha stabilito il fatto che usera' tutti gli strumenti a sua disposizione nell'ambito del suo mandato per rispettare il suo mandato, senza mai andare oltre i limiti di legge".

La Corte di Giustizia europea, ha sottolineato Draghi, ha affermato la piena legalita' delle misure che abbiamo adottato e ha confermato la piena discrezionalita' della Bce nell'usare i suoi strumenti in modo necessario e proporzionato al conseguimento del suo obiettivo.

"Questo giudizio e' stato di importanza cruciale - ha concluso Draghi - perche' era in gioco l'essenza della banca centrale che la Bce era diventata e che la maggior parte delle persone in Europa vuole vedere: una banca centrale moderna capace di utilizzare tutti i suoi strumenti in maniera commisurata alle sfide che affronta, una istituzione realmente federale che agisce nell'interesse dell'intera eurozona”.

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