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Economia
E' boom del food-delivery . E le start-up cavalcano il business

Just Eat, Foodora, Deliveroo, Pizzabo, Hellofood: è proprio il caso di dire che ce ne sono per tutti i gusti. E a giudicare dai numeri di crescita del settore e del proliferare dei marchi, pare che il servizio per ordinare online pranzo e cena a domicilio sia il business del momento. E la domanda, stando ai numeri forniti dal primo Osservatorio Nazionale sul mercato del takeaway in Italia, ricerca viluppata in collaborazione con GfK Eurisko, che rileva i comportamenti degli italiani nell’ambito della consegna e del consumo di cibo a domicilio, il mercato del food-delivery online ha un potenziale di oltre 7 milioni di persone e un 19% di italiani che dimostrano “intention to buy” nel fare le proprie ordinazioni azionando comodamente le app dal proprio smartphone.

I motivi per cui si ordina pranzo e cena a domicilio sono i più disparati. E' vissuto sia come soluzione che come piacere ed è considerata un’esperienza differente rispetto alle proprie abitudini alimentari, un modo di evadere dalle proprie consuetudini e dal proprio stile di vita abituale. C'è sempre poi l'opzione last-minute che aiuta a togliere le castagne dal fuoco quando il frigo è vuoto o si invita qualcuno e non si ha tanto tempo per cucinare.

Come si ordina? Secondo la ricerca il ricorso all’ordinazione di cibo a domicilio è stata fatta con ritiro di persona, il 39% al telefono e il 2% attraverso il digitale, mentre il 32% ricorre all’home delivery. Attualmente quindi il digital takeaway è un fenomeno più circoscritto, ma con dei dettagli di consumo differenti. Si alza infatti la frequenza media di ricorso, circa 4/5 volte al mese contro le circa 1 o 2 volte al mese dell’ordinazione di persona e di quella per telefono, e la spesa media, con circa 97 euro al mese contro i 32 e 37 euro dell’ordine personale e telefonico.

“Il mercato dell’ordinazione del cibo a domicilio è certamente in questo momento uno dei settori con margini molto interessanti di crescita perché le persone comprendono i benefici dei servizi di digital takeaway e hanno una maggiore consapevolezza del livello qualitativo offerto e garantito oggi dalle piattaforme digitali” spiega Edmondo Lucchi, che ha curato lo studio.

E i numeri di Just Eat, azienda leader nel mercato dei servizi per ordinare pranzo e cena a domicilio, quotata alla Borsa di Londra (fa parte del FTSE 250 Index) sono lì a dimostrare il boom del comparto. Dopo esser ebarcata in Italia nel 2011, Just Eat in cinque anni ha visto crescere i dipendenti del 90% arrivando a oltre 70 e i “takeaway restaurant” si sono quadruplicati raggiungendo la quota di 4.500 in oltre 400 comuni. Una rapida accelerazione che è stata guidata da una strategia di sviluppo molto intensa caratterizzata anche da tre importanti acquisizioni: Clikeat.it nel 2011, Cliccaemangia e DeliveRex nel 2015 e HelloFood Italia e PizzaBo nel 2016.

"Oggi sono oltre 14 milioni le persone ordinano su Just Eat nei 15 Paesi in cui siamo presenti nel mondo con oltre 64.000 ristoranti affiliati, dati che confermano il successo del nostro modello e una crescente consapevolezza del valore aggiunto dell’ordinare cibo attraverso il digitale" spiega David Buttress, Ceo del gruppo quotato a Londra. Ora l'ultimo step di sviluppo in Italia: il cambio di sede e l'apertura di nuovi uffici nel cuore di Milano. Il pasto è servito!

 

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just eat boom del cibo ordinato a domicilio





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