Economia
Ex Ilva, oltre 4mila in Cig. Urso: "Ma prosegue la trattativa con il gruppo azero per la cessione"
Lo spegnimento dell'altoforno 1 e le polemiche. Servirà altro denaro pubblico

Adolfo Urso

Adolfo Urso

Adolfo Urso
Ex Ilva, il giallo dello spegnimento definitivo dell'altoforno 1
Nuovi problemi per l'ex Ilva di Taranto, lo spegnimento dell'altoforno 1 porterà oltre 4mila lavoratori in cassa integrazione e in attesa della possibile vendita dell'azienda al gruppo azero che ha fatto l'offerta ritenuta più idonea per l'acciaieria, con ogni probabilità servirà altro denaro pubblico per tamponare l'emergenza. "È un momento cruciale e, per questo, - spiega il ministro del Made in Italy Adolfo Urso a Il Sole 24 Ore - innanzitutto vorrei fare un appello alla massima responsabilità: evitiamo le polemiche e lavoriamo in sintonia. Non è il momento delle recriminazioni, ma delle soluzioni. Noi ci siamo sempre attenuti, in ogni dossier, al dettato costituzionale, che prescrive la piena e leale collaborazione tra gli organi dello Stato. Per questo io stesso, sabato mattina a Taranto, avevo sollecitato che si autorizzasse la messa in salvaguardia degli impianti, facendo presente che avevamo ancora poche ore di tempo perché fossero efficaci. Comunque, noi non molliamo, ben consapevoli che senza siderurgia non c’è sviluppo".
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"Dobbiamo prendere atto - prosegue Urso a Il Sole - che se manca un altoforno nella fase di transizione verso i forni elettrici la produzione non potrà più essere di 6 milioni di tonnellate come da obiettivi ma massimo di 4 milioni". Urso conferma anche la trattativa per la cessione. "Una delegazione del Mimit - spiega - è stata in Azerbaigian proprio mentre io mi recavo a Taranto per inaugurare il Tecnopolo del Mediterraneo. Ha avuto interlocuzioni molto costruttive, riscontrando da parte di Baku Steel un interesse concreto e la conferma della volontà di portare avanti il percorso di acquisizione".