Faroni (Aiop Lazio): "Spesa sanità/Pil sotto la soglia minima di assistenza" - Affaritaliani.it

Economia

Faroni (Aiop Lazio): "Spesa sanità/Pil sotto la soglia minima di assistenza"

Andrea Deugeni

Sanità, l'allarme lanciato da Jessica Veronica Faroni (nella foto sotto), presidente Aiop Lazio e presidente del Gruppo INI mentre il governo prepara la manovra

"Ci preoccupa molto la mancanza di risorse adeguate per la sanità che porterà inevitabilmente a un rapporto spesa sanitaria/PIL vicino al 6,4% che è sotto la soglia minima di assistenza, in linea con paesi come la Croazia e quindi valori ben lontani da quello dei Paesi europei più moderni e sviluppati". E' l'allarme lanciato da Jessica Veronica Faroni (nella foto sotto), presidente Aiop Lazio e presidente del Gruppo INI mentre il governo prepara la legge di Stabilità che dovrà essere approvata entro la fine dell'anno. Stato di cose che, secondo l'esperta, "non può che comportare uno scadimento generale della qualità delle prestazioni erogate dal nostro SSN fino al punto di veder addirittura aumentare il tasso di mortalità".

L'INTERVISTA

La preoccupa che con un deficit 2018 bloccato a quota 1,6% nel dibattito e nelle anticipazioni sulle misure che dovrebbero essere introdotte nella prossima legge di Stabilità che servirà soprattutto per disinnescare le clausole di salvaguardia fiscale non si parli di risorse per la sanità? Che cosa si attende? Quali le conseguenze?
"Siamo contenti che ci sia questa previsione, ma ci preoccupa invece molto la mancanza di risorse adeguate per la sanità che porterà inevitabilmente a un rapporto spesa sanitaria/PIL vicino al 6,4% che è sotto la soglia minima di assistenza, in linea con paesi come la Croazia e quindi valori ben lontani da quello dei Paesi europei più moderni e sviluppati. La media europea, infatti, si attesta al 7,4%. Questo stato di cose non può che comportare uno scadimento generale della qualità delle prestazioni erogate dal nostro SSN fino al punto di veder addirittura aumentare il tasso di mortalità. Uno studio Bloomberg ha evidenziato come dal 2014 (598.000 decessi) al 2015 (653.000 decessi) i decessi siano aumenti del 9,1%".

Qual è lo stato di salute complessivo del servizio sanitario nazionale, visto che in passato Regioni come la Calabria e il Lazio sono state commissariate e sono state affiancate da società di consulenza per predisporre piani di rientro?
"Il Lazio ha fatto certamente dei grandi passi avanti negli ultimi anni nell’opera di risanamento dei conti, nonostante l’assenza di finanziamenti dedicati per Roma, tuttavia siamo ancora lontani dallo sfruttare veramente tutte le potenzialità che questa Regione potrebbe mettere in campo e che potrebbero, senza dubbio, essere da traino per l’intero Sistema sanitario nazionale così come avviene in altre regioni libere dai vincoli del Piano di Rientro".

Jessica Veronica Faroni presidente Gruppo INI e Presidente Aiop Lazio
 


Di che tipo di servizi si sente maggiormente l’esigenza?
"Più che di specifici servizi, di cui si potrebbe naturalmente parlare a lungo, quello che ho maggiormente a cuore, e per cui mi batto quotidianamente, è il concretizzarsi di una vera sinergia tra pubblico e privato che garantisca effettivamente al cittadino la possibilità di scegliere il tipo di assistenza più adatto alle proprie esigenze. Su questa strada, purtroppo, c’è ancora molto da fare anche in termini di mentalità, troppo spesso infatti la sanità privata invece che considerata complementare, e quindi facente parte di un unico sistema con il pubblico, viene concepita come in subordine e, in qualche modo, a se stante rispetto al resto del sistema".

Quali, invece, i principali ritardi dal punto di vista normativo?
"Grossi passi in avanti debbono necessariamente essere realizzati nel campo della sanità digitale che costituisce un aspetto imprescindibile per una sanità moderna ed efficiente. Certamente sarebbe auspicabile una maggiore attenzione per scongiurare una Sanità a due velocità e mettere quindi in atto tutte le misure possibili per evitare che curarsi in una Regione, piuttosto che in un’altra, comporti un gap in termini di qualità delle prestazioni"

Roberto Maroni e Luca Zaia, governatori rispettivamente della Lombardia e del Veneto, non fanno altro che esaltare le doti dell’ottimo funzionamento della sanità sui propri territori rispetto al resto d’Italia: è realmente così? Perché? E’ solo un vantaggio di costi o c’è dell’altro?
"Difficile fare raffronti, va ricordato che il Lazio è in pieno piano di rientro da 10 anni. Quello che mi preme evidenziare su questo tema è che il sistema non prende invece minimamente in considerazione la peculiarità del fabbisogno di sanità nel Lazio: a Roma ci sono 5 Policlinici universitari, un afflusso turistico che non ha pari nel mondo, una concentrazione, come è noto, di apparati burocratici di ogni tipo non paragonabili ad alcun territorio nel nostro Paese. Tutto ciò meriterebbe una attenzione particolare e dei finanziamenti dedicati che invece sono assenti, facendo in tal modo gravare sul finanziamento del sistema sanitario laziale tutto il peso di Roma Capitale".

ospedale rimini
 

E rispetto all’Europa, com’è messo il nostro Paese? "Ci sono fenomeni di “turismo del sanità”, come quelli che caratterizzano la Germania meta di flussi dai Paesi limitrofi dell’area Cee, che la interessano?
"Il turismo sanitario rappresenta una nuova frontiera per l’ospedalità privata italiana. Ogni anno nel mondo 7 milioni di persone si mettono in viaggio per motivi di salute, generando un volume d’affari di 100 miliardi di dollari. Da 3 anni è stata approvata la legge sull’assistenza sanitaria transfrontaliera ma in Italia non c'è un sito istituzionale sul turismo sanitario. Federsanita' Anci ha lanciato nel 2014 "Italiastarbene": ospedali d'eccellenza in rete e un sito web dedicato per attrarre pazienti dall'estero. Ma non basta. Le opportunità vanno colte al volo, domani è troppo tardi. Nel Lazio non siamo riusciti a realizzare in pieno questo obiettivo, che invece potrebbe essere una vera e propria chiave di volta per stimolare i soggetti erogatori a raggiungere una sempre maggiore qualità dell’assistenza e, per far da volano anche dal punto di vista delle risorse da cui il Sistema sanitario nazionale, nel suo complesso, potrebbe attingere".

Come operatore del settore, chi spererebbe di vedere a Palazzo Chigi come premier nella prossima primavera visto che le prossime elezioni politiche sono alle porte e perché?
"Come Associazione posso dire che valuteremo le scelte del prossimo Presidente del Consiglio qualunque esso sia senza pregiudizi o riserve di sorta come nello stile e nella tradizione dell’AIOP. La nostra attenzione si focalizzerà certamente sulle misure messe in atto per consentire al nostro settore di operare in modo tale da essere libero di fornire un contributo sostanziale al miglioramento della qualità del servizio erogato all’utenza".