Fca lancia Ipo Ferrari, prezzo tra 48 e 52$ per azione. Corre Fca in Borsa - Affaritaliani.it

Economia

Fca lancia Ipo Ferrari, prezzo tra 48 e 52$ per azione. Corre Fca in Borsa

Fca corre in Borsa dopo l'annuncio dell'Ipo su Ferrari. Il titolo, quotato a Piazza Affari, guadagna il 2,53% a 14,16 euro con poco meno di sei milioni di pezzi  passati di mano a circa trenta minuti dall'inizio delle negoziazioni. Il colosso dell'auto guidato da Sergio Marchionne, infatti, ha appena lanciato l'Ipo della Ferrari. Il prezzo dell'offerta è previsto tra 48 e 52 dollari per azione. I titoli saranno quotati a New York. La forchetta del prezzo Ferrari rappresenta un valore totale del Cavallino tra 9,9 e 10,8 miliardi di dollari. Fca - informa un comunicato del gruppo Fiat- intende collocare 17,17 milioni di azioni Ferrari, pari a circa il 9% del totale del capitale e di riservare alle banche collocatrici un'opzione per l'acquisto di ulteriori massime 1,717 milioni di azioni pari all'1% delle azioni ordinarie Ferrari. Successivamente all'Ipo Fca deterrà l'80% di Ferrari.  Il restante 10% delle azioni sarà sempre detenuto da Piero Ferrari. Non è stato ancora indicato il giorno della quotazione al New York Stock Exchange, ma la data dovrebbe essere comunque fissata entro la fine di questo mese.

L'offerta fa parte di una serie di operazioni volte a separare Ferrari da Fca. "A seguito del completamento dell'offerta Fca prevede di distribuire la sua restante partecipazione dell'80% in Ferrari ai propri azionisti all'inizio del 2016". Ubs agisce in qualità di global coordinator e insieme a Bank of America sono bookrunners. Allen & Company, Santander, Bnp Paribas, JP Morgan e Mediobanca agiscono anch'esse in qualità di bookrunners per l'offerta.

Il prospetto è stato depositato giovedì sera alla Sec dalla New Business Netherlands Nv, società da cui nascerà la Ferrari Nv di diritto olandese. Nel documento viene anche reso noto che il nuovo consiglio d’amministrazione sarà composto dal presidente Sergio Marchionne, dall’amministratore delegato Amedeo Felisa e dai consiglieri Piero Ferrari, Louis C. Camilleri, Eddy Cue, Giuseppina Capaldo, Sergio Duca e Elena Zambon.  

Dopo la fissazione del prezzo sarà la volta dello sbarco al New York Stock Exchange con il ticker (codice) “Race”. L’offerta - secondo le attese degli analisti - dovrebbe essere ampiamente sottoscritta, con richieste almeno dieci volte superiori alla domanda, nonostante lo scandalo Volkswagen che ha scosso l’industria automobilistica. 

Secondo i primi calcoli, Exor dovrebbe ritagliarsi una quota del 24% che, grazie al meccanismo del voto multiplo olandese, peserà però molto di più in termini di voti assembleari e faciliterà il controllo insieme a Piero Ferrari del Cavallino Rampante. Ferrari, come va dicendo da tempo il presidente (e amministratore delegato di Fca) Sergio Marchionne, non è solo un marchio automobilistico, per quanto prestigiosissimo, ma va valutato mettendosi nell’ottica di trattare un’azienda del lusso come Prada o Hermes. E e le compagnie del lusso vengono trattate a 20 volte gli utili operativi.

I profitti del Cavallino sono saliti dell’8,9% nel primo semestre dell’anno: il bilancio 2014 ha chiuso con un fatturato di 2,7 miliardi di euro e un ebit (utile operativo) di 389 milioni. Ferrari trae giovamento dalla sua esclusività, dettata non solo dal costo delle auto ma anche dalla ferma volontà di non produrne oltre una certa soglia: fino all’anno scorso erano 7mila vetture, che potrebbero salire a 9mila da qui al 2019, come specificato dai documenti presentati alla Sec.