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Economia
Ferragamo introduce il voto multiplo. Pronta la vendita di una piccola quota?
La famiglia Ferragamo, Borsa di Milano, 29 giugno 2011

di Andrea Deugeni
twitter11@andreadeugeni

Dopo quasi un semestre di oscillazioni del titolo fra i 23 e i 21 euro, altalena dovuta alle difficoltà di governance per l'uscita (dopo solo 18 mesi) del Ceo Eraldo Poletto, al rallentamento del business e alle voci di vendita, la famiglia Ferragamo cerca di fidelizzare i soci e il mercato introducendo "la maggiorazione del voto".

salvatore ferragamo apeFerruccio Ferragamo, presidente di Salvatore Ferragamo spa
 

In assemblea per l'approvazione del bilancio (dividendo di 0,38 euro con stacco della cedola il 21 maggio) e la nomina del nuovo consiglio di amministrazione per il triennio 2018-2020 (composto interamente da membri tratti dall'unica lista presentata dal socio di maggioranza Ferragamo Finanziaria e nel dettaglio da Ferruccio Ferragamo, Giacomo Ferragamo, Leonardo Ferragamo, Giovanna Ferragamo, Diego Paterno' Castello di San Giuliano, Angelica Visconti, Francesco Caretti, Raffaela Pedani, Peter K.C. Woo, Marzio Alessandro Alberto Saa', Chiara Ambrosetti, Umberto Tombari e Lidia Fiori), gli azionisti hanno modificato anche lo statuto societario.

E' stata varata l'attribuzione di un voto maggiorato "fino a un massimo di due voti per ciascuna azione appartenuta a un azionista per un periodo continuativo non inferiore a 24 mesi". A margine dell'assemblea il presidente, Ferruccio Ferragamo, ha spiegato che la decisione è stata presa "per la stabilizzazione del titolo e per ridurne la volatilità".

ferragamo
 

"E' un'opportunità che la legge ci consente, non vedo perchè non farla". In particolare il consiglio di amministrazione della maison fiorentina ritiene che la mossa dia stabilità all'azionariato e rappresenti un valore per la società, in quanto consente l'incremento durevole del valore delle azioni e permette di supportare una crescita dell'impresa, non solo profittevole, ma anche sostenibile. In più, l'introduzione del voto maggiorato favorisce un approccio all'investimento di medio-lungo termine e una conseguente stabilità della compagine azionaria.

Al momento, il capitale vede la Ferragamo Finanziaria, la holding della famiglia fiorentina, saldamente al comando con una quota del 57,76%, seguita da Wanda Milletti, la 96enne vedova del fondatore Salvatore, con un pacchetto del 10,69% e il miliardario di Hong Kong Peter K.C. Woo con il mano il 6%. Il resto, il 25,5% è in mano al mercato. 

La decisione è stata letta da qualche analista finanziario come una mossa che anticipa la vendita futura di una piccola parte del pacchetto di maggioranza da parte di Ferragamo Finanziaria, cessione che potrebbe servire per valorizzare parte delle quote in mano alla famiglia e per accontentare le rischieste di parte dell'asse ereditario. Smentite nuovamente le voci di vendita (ai colossi del lusso stranieri) da parte del presidente (anche Ceo ad interim) in una intervista rilasciata ieri al Sole 24 Ore ("Il gruppo non è mai stato, non è e non sarà in vendita. E sia chiaro che non è un problema di prezzo: non vendiamo nè a uno nè a 10. Su questo c'è pieno accordo in tutta la famiglia", ha affermato Ferruccio Ferragamo), le indiscrezioni riportano che invece le ultime generazioni non abbiano un'unitarietà di visione sul futuro della società. 

I due principali dossier sul tavolo di Ferruccio Ferragamo, ora, sono la nomina del nuovo amministratore delegato e il rilancio delle vendite attraverso lo sviluppo-rafforzamento del canale dell'e-commerceIl futuro Ceo dovrà essere "uno che ami la Ferragamo, che la capisca, e che mi piacerebbe venisse dall'organizzazione, dall'interno" dell'azienda, ha spiegato il presidente aggiungendo che "sarà capo azienda per quanto serve, spero poco".

"Io ritengo - ha proseguito - che in azienda abbiamo tantissime persone brave, dedicate, che hanno portato l'azienda dov'è oggi, e penso che l'ideale sia di valutarle e ri-valutarle forse; forse ci sara' qualche rinsanguamento che fa sempre bene, portando competenze in azienda, ma poi, come ho detto, vogliamo vedere se questa organizzazione possa esprimere, senza tante turbolenze, il futuro amministratore delegato".

Tale figura, ha precisato ancora il presidente, "non sarà della famiglia" e dunque "è escluso" che il ruolo possa essere ora rivestito dal figlio Giacomo James Ferragamo, attuale direttore della divisione calzature e pelletteria, cooptato nel Cda nel marzo scorso al posto di Eraldo Poletto e riconfermato all'assemblea di oggi.

Su Poletto, un "manager bravissimo", Ferragamo ha spiegato che l'uscita dell'ex amministratore delegato è arrivata per "divergenze su alcuni punti". "Persona bravissima, simpatica, non ho nulla da dire, ma in azienda dobbiamo essere tutti allineati", ha aggiunto. Per quanto riguarda il piano industriale elaborato proprio sotto la guida di Poletto, Ferragamo ha puntualizzato che "molte cose restano, le cose condivise restano, non ci sono stravolgimenti": in merito alla sua implementazione "sta andando avanti - ha aggiunto - si procede, sono soddisfatto".

Sul canale digitale delle vendite, infine, il presidente ha spiegato che la società "vuole recuperare e forse correre. E' nei nostri programmi e piani del futuro". Top secret, tuttavia, la percentuale di vendite online che sta registrando il gruppo e gli obiettivi futuri sull'e-commerce che, comunque, "sono alti". 
 

 

 

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