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Economia
Fila, shopping dopo la guerra delle matite. Candela compra l'americana Pacon

di Andrea Deugeni
twitter11@andreadeugeni

In famiglia i due fratelli Candela, Massimo e Simona, soci di controllo con il 52,2% tramite la holding Pencil del campione nazionale Fila (Fabbrica Italiana Lapis ed Affini), hanno continuato a litigare in tribunale fino a pochi giorni fa. Litigio sulla gestione societaria (distribuzione degli utili) che dura dal 2016 e che ha portato Simona, uno dei due fratelli coltelli, ad aprire  le porte del capitale - a febbraio di quest'anno con il titolo Fila ai massimi storici oltre i 20 euro - a Blue Skye, un fastidiosissimo fondo attivista con base a Londra e che fa spesso affari con quel fondo Elliott che ha appena fatto vedere i sorci verdi a Vivendi in Tim, ribaltandone la governance.  

Fila
 

Il motivo? Monetizzare la sua quota del 35,08% in Pencil. Mossa che probabilmente ha spinto Massimo Candela, amministratore delegato del gruppo leader mondiale del settore delle matite colorate a mettere l'acceleratore sulla crescita.

Non era un mistero che Candela avesse già in mente un percorso di forte crescita per la sua creatura che nel suo partafoglio marchi annovera prestigiosi brand quali Giotto, Tratto, Das, Didò e Pongo.

Da qui, la scelta di mettere fino ad ora fieno in cascina per finanziare la crescita dimensionale futura senza redistribuire gli utili.

E così Fila, azienda quotata in Borsa dal 2015 dove capitalizza oltre 600 milioni di euro, ha appena stipulato un accordo per l'acquisizione, attraverso la controllata Dixon Ticonderoga,  del 100% dell'americana Pacon Holding Company per 340 milioni di euro. Un'acquisizione finanziata da un prestito di Mediobanca e UniCredit (entrambe in qualità di joint global coordinator e bookrunner) per un importo complessivo di 520 milioni di euro (prestito che ricomprende anche il rifinanziamento del debito esistente) e a cui seguirà un successivo aumento di capitale da 100 milioni (in opzione già pre-garantito da un pool di banche), che permetterà al gruppo toscano delle matite e colori di raddoppiare le vendite del gruppo Fila nel ricco mercato nordamericano, oltre che di generare importanti sinergie di costo.

Directa intermedia oltre 21 miliardi di euro nel 2016
 

Pacon, fondata nel 1951,  è infatti tra i principali operatori nel mercato statunitense dei prodotti per i settori scuola e art&craft, con sede ad Appleton, nello stato del Wisconsin. Gruppo che porterà in dote a Fila, che dà già lavoro a 7 mila persone in tutto il mondo, altri 2.000 dipendenti e le consentirà di avere in tutto 29 stabilimenti in giro per i cinque continenti

Le attività di Fila negli States, successive al perfezionamento della transazione e per cui il gruppo lancerà un aumento di capitale da 100 milioni di euro (operazione all'orizzonte già nel 2017 e che probabilmente ha esacerbato i contrasti fra i due fratelli) , saranno guidate da James Schimtz, attuale Ceo di Pacon.

Nonostante la ricapitalizzazione all'orizzonte, il titolo del campione nazionale delle matite colorate ha festeggiato lo shopping negli Usa balzando del 4,44% a 18,8 euro sul segmento Star di Piazza Affari. Shopping salutato con favore anche dalle principali case d'investimento italiane.

Per gli analisti di Banca Imi che hanno fissato un prezzo obiettivo di 22,9 euro per le azioni Fila (con rating buy), l'acquisizione di Pacon rappresenta "un ulteriore passo nell'esecuzione della strategia di crescita internazionale" di Fila e, oltre a consentirle di raddoppiare i ricavi, le permetterà di "generare importanti sinergie di prodotto, ampliando la sua offerta nei segmenti colore e carte e negli strumenti per attività educational e ricreative".

Anche per gli esperti di Equita Sim (20,4 euro il prezzo obiettivo; sempre rating buy) l'operazione è "sensata da un punto di vista strategico", con un multiplo pagato "ragionevole considerando la dimensione del deal e l'alta marginalità acquisita".

Tags:
filamade in italy filaacquisizioni fila pacon





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