Fincantieri, tegola su Profumo. Sui ricavi incombe lo spinoff di Selex - Affaritaliani.it

Economia

Fincantieri, tegola su Profumo. Sui ricavi incombe lo spinoff di Selex

Parigi sogna di dar vita a un Airbus della cantieristica, ma a Leonardo potrebbe non convenire farsi coinvolgere in un matrimonio altamente "politico"

Insomma: Stx France pare essere l'equivalente francese di Alitalia, una "compagnia di bandiera" che per motivi politici non può fallire e deve essere pilotata in "mani amiche" essendo certi del suo destino, anche a costo di montare una operazione estremamente complessa. L'auspicio è che la ragione (non solo "di stato") prevalga e che se matrimonio deve essere sia realizzato nel modo più razionale possibile, conferendo solo gli asset strettamente necessari ad una logica industriale e a equilibrare il peso di italiani e francesi.

Poco senso avrebbe, in particolare, il conferimento della partecipazione in Mbdo, il cui valore è stato stimato in 1,5 miliardi di euro circa, equivalente ad oltre un 15% del volume d'affari complessivo (9 miliardi l'anno di ricavi) che il nuovo maxigruppo potrebbe generare senza apporto di Selex ES, ovvero a quasi l'8% se l'intera Selex ES fosse integrata nel nuovo polo cantieristico.

Prua Fincantieri
 

Insomma: il sogno di Parigi, dare vita all'equivalente di Airbus in campo navale, non è detto convenga a qualsiasi costo all'Italia, soprattutto non è detto convenga a Leonardo che senza Selex ES scivolerebbe ulteriormente nella classifica dei maggiori gruppi per ricavi dal settore Difesa. Una classifica che già a fine 2015 vedeva il gruppo italiano ottavo con 12,8 miliardi di dollari, dietro oltre che ai colossi americani agli europei Bae Systems (25,3 miliardi) ed Airbus (12,8 miliardi).

Perdere ulteriori posizioni significherebbe compromettere gli sforzi di Alessandro Profumo di recuperare quegli ordini che negli ultimi mesi sono mancati anche per errori "tattici" di chi l'ha preceduto (come nel caso della gara per l'addestratore militare avanzato per l'aeronautica Usa, dove il gruppo italiano ha alla fine dovuto corre da solo). Sarà anche per questi dubbi, forse, che a Piazza Affari il titolo Leonardo, pur risalendo oggi sopra i 14,8 euro, resta in calo di quasi il 5% rispetto a 3 mesi fa e guadagna meno del 38% rispetto a 12 mesi or sono: numeri molto diversi da quelli di Fincantieri, nonostante le incertezze relative alla vicenda Stx France.

Luca Spoldi