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Economia
Germania in crisi nera: da locomotiva dell’Europa a vagone di coda
Olaf Scholz

Germania, da locomotiva trainante a vagone di coda

A sorpresa la corazzata tedesca da due anni è in crisi. Tre, sostanzialmente, i motivi principali. Il primo è che un’economia, a livello energetico molto idrovora, si è trovata spiazzata dalla carenza di gas russo e dalla contemporanea improvvisa ricerca di alternative. Il secondo è la sofferenza dell’export tedesco verso il grande mercato cinese con la domanda in flessione. Terzo, meno casuale ma più endemico, e cioè la carenza di investimenti nel pubblico. Una parte dei Paesi europei ha manifestato orgoglio nel sottolineare di aver superato i tedeschi al grido di "Siamo migliori di molti paesi UE e soprattutto abbiamo battuto i tedeschi”. Tra questi “vincitori” la Polonia forte di un buon 1,5% nel secondo trimestre Pure i Paesi Bassi sono cresciuti dell’1% ,seguiti ruota dalla Spagna (+0,8%).

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Germania, un malato che "infetta" tanta parte dell'Eurozona 

Aldilà di queste dichiarazioni e dei risultati di singoli paesi la realtà è un po’ diversa. La crisi tedesca è una zavorra che frena l’intera zona euro. Nel secondo trimestre l'economia del paese si è contratta.Nessun risveglio. La debolezza tedesca sembra essere diventata cronica. Dal marzo del 2022 i tedeschi realizzano, in economia, una calma piatta, muovendosi intorno allo zero. A livello accademico  un punto percentuale di stimolo fiscale in Germania dovrebbe riflettersi con lo 0,1% ai paesi vicini come Francia, Italia, Polonia e Paesi Bassi. Al contrario una Germania "malata" puo' trasmettere la malattia anche ai partner. Due gli esempi:  la Repubblica Ceca, legata alle catene di approvvigionamento tedesche e l’Italia con importanti scambi commerciali.

Germania, una mancanza endemica di investimenti pubblici

Altro aspetto, che perdura da anni, è la mancanza di investimenti pubblici. Un esempio su tutti la rete ferroviaria che abbisogna di oltre 45 miliardi di euro nei prossimi tre anni. Infrastrutture, ritardi nel settore digitale, pesante burocrazia e mercato dei capitali lento non stanno aiutando la crescita di nuove realtà imprenditoriali. Insomma se una volta l’essere "solidi elefanti" era un vantaggio ora pare essere un limite. Tante imprese big tedesche sono gigantesche e pure molto datate. Pur avendo un bagaglio di tradizioni e know how faticano ad alleggerirsi e a mettersi alla pari delle nuove imprese di punta rapide ed “internet oriented”.

Sul DAX tedesco su 40 società Blue Chip oltre il 50% sono nate nel 19° secolo. Il momento economico difficile è pure rilevato da alcuni sondaggi indipendenti che rilevano come oltre il 40% delle imprese si trovi di fronte ad una mancanza di ordini. E neppure i consumi privati migliorano. Inoltre la concorrenza cinese nei confronti della Germania è focalizzata soprattutto sui cavalli di battaglia tedeschi: auto e macchinari. A tutta questa situazione si aggiunge anche un problema che, in verità , è in tutta l’Eurozona e cioè l’invecchiamento della popolazione. Tra le soluzioni per uscire da questa impasse : il rinnovamento delle strutture e del sistema industriale. Ma tutto questo passa attraverso la modifica di un caposaldo, praticamente intoccabile, la limitazione del debito prevista dalla Costituzione tedesca. Un dibattito serrato tra politici che purtroppo sembrano essere come l’economia tedesca : un po' datati.

 

 






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