Giorgetti ottimista: "Possibile deficit sotto il 3% già quest'anno". E sulla promozione del rating Fitch ha le idee chiare - Affaritaliani.it

Economia

Ultimo aggiornamento: 13:56

Giorgetti ottimista: "Possibile deficit sotto il 3% già quest'anno". E sulla promozione del rating Fitch ha le idee chiare

"Non c'è nessuna fantasia", ha risposto il ministro riguardo alla possibilità di uscire in anticipo dalla procedura per deficit eccessivo

di Filippo Santi

Manovra, Giorgetti: "Tesoretto non c’è ma rotta è precisa"

“Il ‘tesoretto’ da spendere non c'è. Possiamo fare cose che se lo spread fosse rimasto a 250 non avremmo potuto fare. Il timone lo so manovrare e quindi la rotta ce l'ho precisa”. Lo ha detto il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti al festival di Open rispondendo ad una domanda sulla manovra.

Fisco, Giorgetti: "Taglio Irpef con sentiero in sicurezza"

Il taglio delle aliquote Irpef potrà essere fatto solo avendo messo "in sicurezza" il "sentiero", cioè la traiettoria che i conti pubblici del Paese dovranno seguire, in base al piano pluriennale concordato con la Commissione Europea. Lo dice il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti rispondendo, a Copenaghen a margine dell'Ecofin informale, a chi gli chiede se, visto il buon andamento dei conti, non sarà possibile già nella prossima finanziaria tagliare le aliquote Irpef, come chiede il segretario della Lega Matteo Salvini.

Per Giorgetti, "il taglio delle tasse lo chiedono tutti. Volete una notizia? Se fosse per me, abolirei le tasse. Però non si può fare. Ci ha provato anche un mio collega ministro argentino: ha fatto un decreto che ha abolito le tasse il giorno prima delle elezioni, però poi le ha perse. Non è automatico".

Il bilancio, ricorda il ministro, "è fatto di entrate e di uscite, è un quadro complessivo in cui il governo ha degli obiettivi. Ho anche però la responsabilità, come dimostra il giudizio di Fitch, di tenere il sentiero in sicurezza. Quindi, queste cose si faranno con il sentiero in sicurezza. Questo è il lavoro che dobbiamo fare nei prossimi giorni, nelle prossime settimane. Naturalmente - conclude - il giudizio di Fitch ci aiuta".

Giorgetti: "Possibile deficit sotto 3% quest'anno"

E' "possibile" che il rapporto tra deficit e Pil dell'Italia scenda sotto il 3% già quest'anno. Lo dice il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, a Copenaghen a margine dell'Ecofin informale. A chi gli chiede se sia fantasioso quello che si dice a Bruxelles, cioè che Roma potrebbe uscire in anticipo dalla procedura per deficit eccessivo, Giorgetti risponde che "non c'è nessuna fantasia. Certo, se abbiamo l'opportunità di uscire dalla procedura, secondo me è interesse del Paese coglierla".

E' possibile scendere già sotto il 3% quest'anno? "È possibile - conferma - nel senso che siamo a settembre, per arrivare a dicembre manca ancora qualcosa. Certo, le turbolenze a livello globale non ci hanno aiutato, per quanto riguarda le esportazioni e quindi la crescita, però mancano tre mesi. Vediamo anche i dati Istat che arriveranno, come è andato il terzo trimestre. Però l'opportunità di uscire dalla procedura è un'opportunità storica. E io penso che debba essere colta", conclude.

Conti pubblici, Giorgetti: "Fitch premia Paese, non solo governo"

L'innalzamento del rating attribuito da Fitch alla Repubblica Italiana è un "premio" per l'intero Paese, non solo per il suo governo. Lo dice il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, a margine dell'Ecofin informale a Copenaghen.

"Siamo soddisfatti - afferma - perché è il risultato di un lavoro duro, riservato e serio, ma soprattutto un premio che, alla fine, si riversa sul Paese, sulle istituzioni, sulle aziende e sulle famiglie. Questo è il significato del rating: è un giudizio sul Paese nel suo complesso, non semplicemente sul suo governo".

Ora la speranza è che questo upgrade possa aiutare a comprimere la spesa per gli interessi sul debito. "Questo è naturalmente l'auspicio - risponde - ma la spesa per interesse dipende da tanti fattori, anche a livello dei tassi, di tipo generale. Ieri ne abbiamo parlato: ho avuto un'interessante discussione con Christine Lagarde in proposito. Ha spiegato le sue ragioni, che sono le ragioni della politica monetaria, io gli ho spiegato le mie ragioni, che sono quelle della politica fiscale. Abbiamo due missioni e interessi diversi", conclude.