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Economia
“Golden Links”: Intesa Sanpaolo distribuisce 72mila indumenti ai poveri

“Golden Links” di Intesa Sanpaolo diventa nazionale, con nuovi partner di progetto coinvolti dal Gruppo. Alle famiglie bisognose verranno distribuiti circa 72mila capi assemblati in circa 18 mila kit.

Dopo la sperimentazione dello scorso anno in Piemonte e Veneto, Intesa Sanpaolo porta su scala nazionale il progetto “Golden Links: i legami sono oro”, iniziativa che promuove la distribuzione di capi di abbigliamento a persone bisognose, presentata oggi nella sede romana di Confindustria.

72.000 capi completamente nuovi raccolti e confezionati da persone inoccupate in 18.000 kit distribuiti con la collaborazione della Caritas e le sue diramazioni. Intesa Sanpaolo ha promosso una partnership con le aziende Calzedonia, Scarpe & Scarpe, Camomilla Italia e Primadonna che hanno donato i loro capi completamente nuovi, eccedenze di magazzino per aiutare le persone in condizioni di fragilità che hanno bisogno soprattutto di biancheria intima e scarpe, prodotti di difficile reperimento che le aziende si sono impegnate a donare a scadenza.

L’azione non si ferma alla mera donazione, perché l’assemblaggio dei kit e la distribuzione ha creato relazioni tra persone escluse dalla vita lavorativa e emarginate dalla vita sociale. La rete delle relazioni che si creano con la donazione diventa una risposta alla mancanza di lavoro.

È una parte fondamentale del piano industriale del Gruppo Intesa Sanpaolo nel quale l’AD Carlo Messina crede molto. E la spinta verso il sociale dell’Istituto in un momento nel quale la crisi economica strangola il Paese: più di 5 milioni di italiani vivono in povertà assoluta e circa 13 milioni in povertà relativa. Il problema tocca trasversalmente tutte le aree dell'Italia, seppure in misura diversa: dalle zone più sviluppate economicamente (a Milano 11.000 famiglie e 21.000 minori non dispongono di cibo sufficiente per consumare due pasti quotidiani) a quelle ad elevata criticità socio-economica (in Sicilia il tasso di incidenza della povertà è superiore al 40%).

Una modalità completamente nuova di affrontare il problema delle famiglie e delle comunità che si disgregano, le persone che vi partecipano hanno la possibilità di sviluppare nuove energie, oltre che di uscire da un’urgenza primaria di riconnettersi al tessuto produttivo del Paese. La merce donata, hanno commentato, i responsabili delle aziende intervenute, da veicolo passivo di sola carità diventa stimolo, pungolo alla ricerca di nuove iniziative.

"Questo progetto si innesta nel piano industriale della Banca per il 2018-2021 rispondendo all’esigenza di ricoprire un ruolo di responsabilità sociale e di restituire una parte delle proprie risorse alla comunità", ha dichiarato ad Affaritaliani.it Elena Jacobs, Responsabile valorizzazione del sociale e relazioni con le università di Intesa Sanpaolo. "Una cultura, questa, che è parte del nostro Dna. La novità è che quest’anno vengono declinati degli obiettivi numerici in riferimento al supporto alle persone in stato di bisogno". "Noi siamo un istituto finanziario quindi agiamo in prtnership con istituzioni, enti no profit, aziende per lavorare e coprogettare degli interventi a sostegno delle persone in condizioni di bisogno. Golden links è un progetto nato a livello locale, che oggi diventa nazionale per rispondere a un’esigenza diffusa. Ed è grazie al rapporto con istituzioni come Caritas e a quello con aziende clienti che producono indumenti, se oggi è stato possibile mettere in piedi questa rete”.

“Il rapporto tra banca e imprese ha bisogno di evolversi verso una nuova frontiera”, ha commentato Mauro Micillo, responsabile Divisione Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo e Amministratore Delegato di Banca IMI. “In quest’ottica Intesa Sanpaolo vede nei propri clienti dei partner strategici per affrontare insieme le battaglie contro le disuguaglianze, favorire l’occupazione giovanile e la nascita di nuove iniziative di solidarietà sociale. Il nostro Gruppo da tempo ha aderito a numerosi standard internazionali, tra cui l'UNEP FI e il Global Compact delle Nazioni Unite, con l’obiettivo di integrare considerazioni di carattere ambientale e sociale nei processi core della banca, impegnandosi per contrastare la crescita del tasso di povertà e la mancanza di tutela nei confronti dell’ambiente e della condizione sociale”.

Golden Links: i partner di progetto

“Siamo lieti di questa collaborazione e fiduciosi degli esiti sempre più significativi cui potrà condurci nel tempo”, ha affermato don Francesco Soddu, Direttore Caritas Italiana. “Stiamo sperimentando l'importanza di valorizzare ogni donazione in un sistema solidale che si arricchisce tanto del tempo donato dai volontari, quanto della competenza delle cooperative sociali, e della concreta prossimità al bisogno delle persone, propria delle realtà caritative ecclesiali. Soprattutto tocchiamo con mano le opportunità che derivano dal gestire un indumento donato non solo per il bisogno che può coprire, ma in funzione delle risorse che può attivare, ad esempio in termini di inserimento lavorativo".

“Golden Links è un progetto innovativo perché permette ad attori diversi di lavorare insieme e di contribuire in modo creativo al benessere delle persone più vulnerabili e delle comunità locali”, ha spiegato Tiziana Ciampolini, Amministratore Delegato di Comitato Promotore S-Nodi. “A Torino abbiamo sperimentato la capacità del progetto di cogliere e sviluppare il meglio delle persone e dei luoghi. Le donne e gli operatori che vi hanno partecipato hanno messo in campo fiducia ed energia sviluppando, in sé e negli altri, nuovi desideri di partecipare attivamente alla creazione di opportunità”.

“Il rapporto con Intesa Sanpaolo è nato nel 2009 con un importante accordo quadro che prevede una collaborazione stabile con gli uffici di piccola industria Confindustria”, ha detto Luigi Paparoni, Direttore Brand Identity di Confindustria. “In particolare ci siamo confrontati sui fattori di merito creditizio non prettamente numerici, quali innovazione, filiere, gli intangibili che fanno la differenza nell’ottenere il credito”.

“Il progetto con Intesa Sanpaolo”, ha aggiunto Franco Chiarizio, Direttore Sviluppo di Primadonna, “ha un valore culturale e umanitario senza pari. Ci auspichiamo che questo valore sarà protratto nel tempo”.

 

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