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Economia
Grecia, Tsipras attacca Berlino: pagate i danni di guerra o confischiamo i beni

La situazione fra la Grecia e la Germania non si rasserena. Non ci voleva la questione dei debiti di guerra all'interno di una serie di colloqui più ampi per la proroga del programma di aiuti che deve sbloccare una tranche di 7,2 miliardi, boccata d'ossigeno finanziaria necessaria ad Atene per onorare una serie di impegni da qui a fine aprile.

Mentre sono partiti a Bruxelles i colloqui tecnici fra i rappresentanti del governo ellenico e quelli delle istituzioni (Ue, Bce e Fmi), il premier greco Alexis Tsipras è andato giù duro contro Angela Merkel e ha accusato Berlino di usare trucchi legali per evitare di pagare le riparazioni di guerra, legate all'occupazione nazista della Grecia. Una questione che in terra ellenica si trascina da tempo e agitata più volte in campagna elettorale dal numero uno di Syriza.

"La Germania usa tutti i trucchi legali possibili per non onorare i suoi debiti legati al secondo conflitto mondiale  -  ha detto in Parlamento il premier Alexis Tsipras -. E' una questione delicata, lo sappiamo, ma è nostro dovere affrontarla per il rispetto di tutti i greci e di tutti gli Europei che hanno dato la vita per combattere il nazismo". Berlino sostiene da anni di aver saldato tutti i conti "economici" contratti con le invasioni del terzo reich con i risarcimenti garantiti nel 1960. Trasformati in saldi "tombali" grazie a un accordo del '90 dopo la riunificazione.

Sbloccando una decisione dell'Alta corte ellenica del 2000 che dava il via libera alla confisca di proprietà della Germania sul suolo nazionale, il governo Tsipras ha minacciato di sequestrare il Goethe Institut di Atene per rivalersi dei danni e oggi, l'esecutivo ellenico ha approvato la creazione di un Comitato per domandare a Berlino il risarcimento per l'invasione tedesca degli anni '40.

Il ministro alla giustizia Nikos Paraskevopoulos ha confermato subito dopo di essere pronto in qualsiasi momento a firmare un decreto. Nel mirino, secondo fonti vicine al dicastero, ci sarebbero appunto la sede del Goethe Institut ad Atene e Salonicco e la scuola tedesca della capitale.  Immediata la replica del governo tecesco. "Per noi la questione è politicamente e giuridicamente chiusa", ha ribadito oggi il portavoce del governo tedesco Steffen Seibert, in conferenza stampa a Berlino. Intanto, Atene è tornata sul mercato dei capitali, collocando 1,3 miliardi di euro di titoli del debito pubblico a tre mesi, indispensabile per finanziare l'attività dello Stato. Il tasso di interesse sale al 2,70% dal 2,50% della precedente asta, la domanda pari a 1,3 volte l'offerta.

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