I bancari processano il governo. "Dl imprese, macchina a riento" - Affaritaliani.it

Economia

I bancari processano il governo. "Dl imprese, macchina a riento"

IL TESTO DELL'AUDIZIONE IN PARLAMENTO DEI VERTICI DELLA FABI

IL TESTO DELL'AUDIZIONE IN PARLAMENTO DEI VERTICI DELLA FABI

"La macchina del decreto liquidità è partita a rilento: ci sono stati ritardi vari - burocratici, organizzativi e informatici – del Fondo di garanzia per le pmi, della Sace e anche delle banche. Va detto che, prima ancora dell’applicazione, dall’annuncio del decreto alla sua pubblicazione in Gazzetta ufficiale, sono trascorsi quattro giorni, da lunedì 6 aprile a giovedì 9 aprile; e da quel momento sono passati altri quattro giorni per il via libera della Commissione europea sugli aiuti di Stato, arrivato solo martedì 14 aprile. Più di una settimana, quella trascorsa, durante la quale è cresciuta l’aspettativa sulle misure e sulla liquidità promessa, in una fase difficilissima per tutte quelle attività che sono passate all’improvviso a incasso 'zero'". Così il segretario generale della Fabi (Federazione autonoma bancari italiani) Lando Maria Sileoni in un'audizione alle commissioni Finanze e Attività produttive della Camera.

"L’intera procedura messa in piedi è troppo complessa per rispondere a esigenze di liquidità immediate. È successo, come ho accennato, che si sono create altissime aspettative sul territorio - dice ancora Sileoni - la politica ha preso alcune decisioni, ma di fatto ha buttato la palla in tribuna, senza tener conto che serviva tempo per adeguare, negli istituti, sia le procedure interne sia quelle informatiche. Il decreto, per i finanziamenti di importo più bassi, ha eliminato una parte della documentazione; si tratta di una variazione che, vista dal lato delle banche, impone modifiche interne e, quindi, tempo.Tutto questo senza dimenticare che l’Abi si è trovata, quale cerniera di trasmissione fra istituzioni e banche associate, a fronteggiare un’emergenza, avendo sì una struttura di alto livello, ma con molti meno dipendenti rispetto a una decina di anni fa: il personale è stato dimezzato, con tagli che hanno interessato anche professionalità importanti. Si avverte perciò la differenza, un po’ come accade nella sanità quando si interviene con tagli indiscriminati, riducendo le risorse a disposizione, soprattutto nel campo della ricerca".

Coronavirus, Fabi: Con crisi potrebbero aumentare Npl - "Quanto ancora alle sofferenze bancarie, scese da 200 miliardi di euro a 70 miliardi in poco più di cinque anni, è assai probabile che la crisi del Coronavirus faccia di nuovo riallargare il fenomeno: tra qualche anno, insomma, sarà peggio di prima. E ci troveremo in un limbo, sospesi in un periodo di mezzo: in attesa dell’intervento dello Stato con le garanzie, la Bce potrebbe chiedere di nuovo pulizie di bilanci con inevitabili conseguenze anche sui costi del personale". Così il segretario generale della Fabi Lando Maria Sileoni in un'audizione alle commissioni Finanze e Attività produttive della Camera.