Altolà delle regioni alle imprese: giù le mani dall'idroelettrico - Affaritaliani.it

Economia

Altolà delle regioni alle imprese: giù le mani dall'idroelettrico

Le parole chiare dell'assessore regionale lombardo Massimo Sertori

di redazione

 

L'intervento dell'assessore lombardo Sertori riporta il dibattito sui giusti binari, l'energia idro è tema regionale. E le grandi aziende devono finirla di piangere miseria

Le lamentele di una parte dell'industria sul caro energia hanno finito per far deragliare il dibattito sul tema fino a chiamare in causa il settore idroelettrico. Un caos mediatico che meritava che qualcuno facesse un po' di ordine. Ci ha pensato l'assessore regionale lombardo Massimo Sertori con un articolo pubblicato sull'edizione Milano del Corriere della Sera. Un intervento che, ben lungi dal riguardare solo il sistema elettrico della Lombardia, aiuta a chiarire aspetti fondamentali a livello nazionale. 

L'assessore alle Risorse Energetiche della Regione Lombardia parte nelle sue considerazioni dal confronto tra prezzi dell'energia elettrica in Italia, Germania, Spagna e Francia e in poche righe mette la museruola alle polemiche delle grandi aziende sul caro energia in maniera lapidaria. Sertori ricorda che "gli attuali strumenti messi a disposizione dal governo proprio in favore delle aziende energivore", permettono alle stesse "di avere oggi sconti sugli oneri di sistema e significative forniture di energia elettrica ad un costo di 65 euro al MWh, e quindi prezzi in linea sostanzialmente con quelli continentali". 

Punto e fine della questione. Sertori, che non è parte in causa nel dibattito interno a Confindustria, ricorda con chiarezza i tanti aiuti pagati in bolletta da tutti i consumatori, che già vengono dati alle grandi imprese, che nonostante ciò si lamentano. Non solo ma Sertori evidenzia anche un dettaglio non indifferente: le società energivore potrebbero (o meglio avrebbero potuto) tutelarsi utilizzando i power purchase agreement (ppa) ossia "contratti a lungo termine che possono essere pattuiti direttamente tra un’azienda energivora e un produttore di FER oppure un trader, che sono in grado di garantire alla stessa impresa energia a prezzi fissi e calmierati per 8-10 anni" uno strumento tuttavia, "poco utilizzato dalle aziende".

Il focus dell'intervento di Sertori si sposta poi sulle concessioni idroelettriche. Il riferimento è alla richiesta delle aziende nei confronti del Governo affinché nell’ambito delle procedure di riassegnazione delle concessioni idroelettriche sia destinata una parte dell’energia in favore delle medesime aziende.

Eventuali richieste di questo tipo, fa presente Sertori "innanzitutto dovrebbero essere rivolte anche alle regioni che hanno competenza sulle concessioni idroelettriche". Ma soprattutto per quanto attiene i canoni, "non mi risulta che l’obiettivo sia semplicemente il loro incremento, ma piuttosto - sottolinea l'assessore lombardo - l’individuazione di un valore di mercato che consenta da un lato ai produttori una equa remunerazione e dall’altro all’amministrazione, e quindi ai territori, un utilizzo di tali proventi per finalità pubbliche, che si traducono in infrastrutture per i territori, erogazione di servizi, anche in ambito sociale, e quindi benefici indiretti a tutta la collettività che comprende ovviamente anche il mondo delle imprese". 

Come dire, le imprese avranno pure le loro ragioni, ma se si parla di idroelettrico le regioni ne hanno molte di più e riguardano tutti i cittadini, non solo pochi imprenditori. Guardando al futuro, forse sarebbe corretto seguire le indicazioni di Sertori, per evitare di fare confusione tra argomenti e soprattutto per evitare che interessi particolari inquinino il dibattito.