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Economia
Il "gioiellino" Rosetti Marino fa gola a indiani e coreani

Il "gioiellino" Rosetti Marino fa gola a indiani e coreani

Il nuovo impianto di rigassificazione Bw Singapore, acquistato da Snam per circa 370 milioni di euro, sarà posizionato al largo di Ravenna con l'obiettivo di potenziare la sicurezza energetica dell'Italia. L'avvio delle operazioni è previsto per il 2025, previa ottenzione delle autorizzazioni e completamento dei lavori necessari per l'ancoraggio e il collegamento della nave metaniera alla rete. Un ruolo di primaria importanza in questi lavori sarà svolto da Rosetti Marino, un'azienda storica di ingegneria energetica con sede a Ravenna, che nel 2022 ha registrato ricavi per 325 milioni di euro e conta oltre 700 dipendenti in Italia. Queste informazioni sono riportate dal Corriere della Sera. 

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Fondata nel 1925, la società è quotata alla Borsa Italiana con una capitalizzazione di 150 milioni di euro ed è gestita dalla famiglia fondatrice da quasi un secolo, anche se ci sono segnali che indicano la possibilità di un cambio di controllo. Secondo indiscrezioni, nell'ambito di un passaggio generazionale, i Rosetti stanno cercando un acquirente per la maggioranza del gruppo, che è racchiusa nella holding Rosfin. La quota del 56% avrebbe suscitato l'interesse di multinazionali come Larsen e Toubro dall'India, Bumi Armada dalla Malaysia e Daewoo Engineering dalla Corea del Sud. Al 30 giugno, il portafoglio ordini di Rosetti Marino ammontava a oltre 500 milioni di euro, con il 60% delle commesse concentrato nelle energie rinnovabili e nella riduzione delle emissioni provenienti dalle fonti fossili. 

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L'azienda è impegnata, ad esempio, nella costruzione di piattaforme per l'eolico galleggiante, impianti per biometano e idrogeno, nonché progetti per la cattura dell'anidride carbonica. Possiede anche un cantiere di circa 150.000 metri quadrati nel porto di Ravenna, destinato a diventare un punto cruciale per la politica energetica italiana, includendo rigassificatori, energia eolica offshore e strutture di stoccaggio della CO2. In sostanza, Rosetti Marino rappresenta un'azienda strategica che, a meno di interventi governativi con il golden power, potrebbe passare sotto il controllo di proprietà straniera. Tuttavia, c'è ancora la possibilità che un acquirente italiano emerga per il gruppo, specialmente considerando i legami industriali stretti con Eni, Snam e soprattutto Saipem. Da parte sua, Saipem è già azionista di Rosetti Marino al 20% e recentemente le ha assegnato un contratto del valore di 300 milioni di euro al largo della Libia.

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