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Economia
Imprese, nuova legge: controlli pubblici programmati, vietato vessarle ma...

Tutto bello sulla carta. Ma bisognerà vedere in fase di applicazione quale sarà l’aspetto su cui lo Stato farà più perno, se i controlli a tappeto o il dialogo con le aziende.

Per l'applicazione dei provvedimenti sopra elencati il governo avrà meno di 2 anni di tempo per adeguarsi lui stesso.

La ratio è ovviamente semplificare e rendere più efficace possibile ed efficiente i controlli sulle attività economiche. Il senso infatti non dovrebbe essere quello di esasperare l'attività repressiva in sé ma di mettere un accento soprattutto sull'aspetto conoscitivo e collaborativo con le imprese al fine di non vessarle.

Tra le novità previste c’è anche la procedura delle diffide, per eventuali irregolarità, che si dovranno preferire alle sanzioni. L'impresa avrà quindi il tempo di mettersi in regola prima di essere colpita. Il senso della legge è che essendo tantissime le norme da rispettare, in molti casi in contraddizione fra loro, non sempre le aziende possono essere del tutto consapevoli di essere in difetto su un aspetto particolare. Questo in teoria. Saranno poi i controllori ad agire e i giudici a valutare caso per caso, nell’eventualità di contestazioni.

E’ previsto anche il divieto da parte dell'ente di controllo di richiedere documenti e informazioni che devono già essere in possesso degli uffici pubblici suddetti. Quindi, anche qui, almeno sulla carta, se la PA è in difetto non può rivalersi sull'impresa per le proprie mancanze.

I funzionari pubblici che non applicano queste normative specifiche in caso di inadempienze possono ricevere sanzioni disciplinari.

Il pacchetto normativo si applica sia per la pubblica amministrazione centrale che per gli enti locali cioè le Regioni, le province autonomi di Trento e di Bolzano e tutti gli enti locali negli ambiti e nelle attività di controllo di loro competenza.

I due anni di tempo che avrà a disposizione il governo per adottare questo cambio di registro non sono un'opinione: almeno uno dei decreti attuativi previsti dovrà essere varato entro 10 mesi dall’entrata in vigore della legge delega.

Nella norma è stata anche data una grande attenzione alla privacy e al rispetto della stessa negli interventi della P.A.. Al tempo stesso è previsto un accesso ai dati e uno scambio di informazioni possibili tra soggetti che svolgono funzioni di controllo. In più le imprese dovranno essere messe in condizione di adempiere agli obblighi e quindi, nei casi specifici, individuare per trasparenza e conoscibilità quali siano i metodi di controllo adottati.

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