Istat, Pil ai livelli del 2000. Debito pubblico record al 132,6%
Il Pil italiano e' sceso dell'1,9% in volume nel 2013. Lo comunica l'Istat che ha anche rivisto al -2,5% il dato 2012. Con la caduta registrata lo scorso anno, il prodotto e' sceso sotto i livelli del 2000. L'ultima stima del Governo prevedeva un contrazione dell'1,7%. Ai prezzi di mercato il Pil nel 2013 e' risultato pari a 1.560.024 milioni di euro correnti, con una riduzione dello 0,4% rispetto all'anno precedente.
E' livello record per il debito pubblico che nel 2013 ha raggiunto il 132,6%. L'indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche, misurato in rapporto al Pil, e' risultato pari al 3% nel 2013, stabile rispetto all'anno
precedente.
I dati finora disponibili per i maggiori paesi sviluppati mostrano un aumento del Pil in volume negli Stati Uniti e nel Regno Unito (1,9% per entrambi), in Giappone (1,6%) e in Germania (0,4%). Dal lato della domanda nel 2013 si registra una caduta in volume del 2,2% dei consumi finali nazionali e del 4,7% degli investimenti fissi lordi, mentre le esportazioni di beni e servizi hanno segnato un aumento dello 0,1%. Le importazioni sono diminuite del 2,8%. A livello settoriale, il valore aggiunto ha registrato un calo in volume in tutti i principali comparti, ad eccezione dell'agricoltura, silvicoltura e pesca (+0,3%). Le diminuzioni sono state del 3,2% nell'industria in senso stretto, del 5,9% nelle costruzioni e dello 0,9% nei servizi. La diminuzione del Pil nel 2013 e' stata accompagnata da un calo delle importazioni di beni e servizi del 2,8%, che ha accentuato la contrazione delle risorse disponibili, risultata pari al 2,1%. Le esportazioni di beni e servizi sono aumentate in volume dello 0,1%. Dal lato degli impieghi si registrano contrazioni sia dei consumi finali nazionali (-2,2%), sia degli investimenti fissi lordi (-4,7%). Un contributo positivo alla variazione del Pil (+0,8 punti percentuali) e' venuto dalla domanda estera netta, mentre e' risultato ampiamente negativo l'apporto della domanda nazionale (-2,6 punti) e quasi nullo (-0,1 punti) quello della variazione delle scorte Nel 2013 il deflatore del Pil e' aumentato dell'1,4%, il deflatore della spesa delle famiglie residenti dell'1,3% e quello dei consumi interni dell'1,4%. Infine, l'incremento del deflatore degli investimenti fissi lordi e' stato dello 0,3%. Anche nel 2013 si e' registrato un miglioramento nella ragione di scambio con l'estero, quale risultante di una diminuzione dell'1,9% del deflatore delle importazioni di beni e servizi e di una variazione nulla di quello delle esportazioni.