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Economia
Istat, vendite in forte calo a ottobre: -6,3%. Crollano gli alimentari a -7,9%

Commercio, dati Istat allarmanti. Coldiretti: "Tagli su alcolici e dolci" 

Continua l'andamento negativo (per il quinto mese consecutivo) per le vendite al dettaglio: il calo di ottobre su settembre è dello 0,4% in valore e dell'1,2% in volume. Maglia nera ai beni alimentari che diminuiscono sia in valore dello 0,1% che in volume dell'1,5%. Su base annua la crescita è dell’1,3% in valore mentre in volume il calo è del 6,3%. Nel trimestre agosto-ottobre 2022 in termini congiunturali, le vendite al dettaglio crescono in valore dello 0,3% e calano in volume dell'1,9%. Per quanto riguarda i canali: rispetto a ottobre 2021, il valore delle vendite al dettaglio cresce per la grande distribuzione del 3,4% e il commercio elettronico del 6,2%, mentre è in calo per le imprese operanti su piccole superfici in calo dell'1,4%. Restano stazionarie le vendite al di fuori dei negozi. 

Coldiretti, commentano i nuovi dati Istat, fa notare che il caro prezzi taglia del 3,8% le quantità di prodotti alimentari acquistate dagli italiani nel 2022 che sono però costretti però a spendere comunque il 4,3% in più a causa dei rincari determinati dalla crisi energetica. La situazione di difficoltà è resa evidente dal fatto che  volano gli acquisti di cibo low cost con i discount alimentari che fanno segnare nei primi dieci mesi un balzo del + 10,1% nelle vendite in valore, il più elevato nel dettaglio.

L’81% degli italiani ha preso l’abitudine di fare una lista ponderata degli acquisti da effettuare per mettere sotto controllo le spese d’impulso, evitando di farsi guidare troppo dalla molteplicità di stimoli che sono attivati nei punti vendita, secondo una ricerca Coldiretti-Censis. Nella classifica dei prodotti più colpiti dalla scure dei consumatori ci sono al primo posto gli alcolici ai quali sono stati costretti a dire addio, del tutto o anche solo parzialmente, il 44% degli italiani.

Al secondo posto i dolci che vengono tagliati in quantità dal 44%, mentre al terzo ci sono i salumi ai quali ha rinunciato il 38,7% dei cittadini, subito davanti al pesce (38%) e alla carne (37%). Ma il carovita porta addirittura a ridurre gli acquisti di alimenti per bambini, con il 31% di persone che ne acquista di meno. In situazione di difficoltà i meno colpiti sono alcuni prodotti base della dieta mediterranea come frutta (tagliata del 16% dei consumatori), verdura (dal 12%) e pasta (dall’11%).

Commercio, Codacons: "Dati sulle vendite disastrosi, dal governo misure più incisive" 

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commerciovendite





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