Il 12 marzo è il giorno del Jobs Act, contatti Poletti-sindacati
Mercoledì "presenteremo il Jobs Act e le misure per la scuola, misure che mettiamo tutte insieme non per incatenare i sindaci ma scatenarli". Lo assicura Matteo Renzi. "Presenterò anche il piano casa: non ce la facciamo venerdì, lo stiamo rivedendo", ha aggiunto il presidente del Consiglio.
Intanto sono partiti i primi contatti del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti, con i sindacati. Dopo l'incontro con i rappresentanti della Cgil guidati dal segretario generale Susanna Camusso e il direttore generale dell'Abi, Giovanni Sabatini, oggi è stata la volta della Cisl con Raffaele Bonanni, domani tocchera' alla Uil e poi all'Ugl. ''Il governo, con il ministro del lavoro Giuliano Poletti, sta ascoltando le parti sociali - ha riferito il leader cislino -. Non ha deciso nulla se non di intervenire su un area delicata, come quella degli ammortizzatori sociali''.
Bonanni ha ricordato l'importanza della cig in deroga e ha ribadito che la Cisl e' per ''mantenerla e migliorarla'' legandola a un percorso di formazione obbligatoria. Se si rifiuta la formazione, ha detto, si dovrebbe perdere l'indennita'. Sull'estensione del sussidio di disoccupazione ai collaboratori sul quale sono uscite cifre ''taroccate'' secondo il segretario generale della Cisl e' necessario che per i nuovi eventuali utilizzatori si paghino i contributi e ''se ne facciano carico i committenti''.
''Con il ministro Poletti c'e' consuetudine di rapporti, ci si intende. Sta ascoltando - ha detto Bonanni - io ho detto che in una situazione di crisi stravolgere il sistema e' pericoloso. Il ministro ha il problema di far bastare i soldi e estendere le tutele, lo stesso problema che abbiamo noi. Ma stravolgere il sistema significa peggiorare la situazione. Spero che il Governo faccia come prima operazione la riduzione delle tasse sul lavoro dipendente e sui redditi da pensione per rilanciare i consumi. E' l'unico colpo che abbiamo''.
I temi sul tavolo sono numerosi (dalla riforma del mercato del lavoro al sussidio di disoccupazione, al taglio del cuneo fiscale fino alla questione pensioni-esodati e cassa integrazione in deroga) ma la discussione non potra' entrare nel dettaglio dato che per ora il Governo non ha ancora definito il piano e le coperture. Il tema alla base resta quello delle risorse con la necessita' di stanziamenti cospicui per ognuno dei progetti annunciati dal Governo. Solo per l'indennita' di disoccupazione si sono spesi nel 2012 13,8 miliardi e secondo le prime stime con l'entrata in vigore dell'Aspi e della mini Aspi (nel 2013) e il peggioramento della crisi economica i costi sono lievitati almeno del 30% (quindi almeno 18 miliardi per la disoccupazione nel 2013).
L'estensione di questo sussidio sia nella durata (adesso per gli under 50 si prende fino a 8 mesi) sia per la platea significa dover reperire alcuni miliardi. E l'eventuale estensione ai collaboratori pone anche problemi di costituzionalita' perche' significherebbe interessare solo una parte dei lavoratori autonomi. Sul tavolo c'e' anche la richiesta, per la Cgil come per la Cisl e la Uil, di ridurre la pressione fiscale sul lavoro, unico modo per far ripartire i consumi e ridare fiato all'economia. Insieme, ovviamente, all'emergenza numero uno, l'occupazione in senso stretto, non nei termini, sostengono i sindacati, di ''un'ennesima'' discussione sulle regole, ma sulle possibilita' concrete di ''creare'' nuovi posti di lavoro.