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Economia
John Elkann vuole ritirare dalla Borsa il titolo della Juve: ecco perché
John Elkann

Elkann vuole "delistare" la Juventus

L'indiscrezione è clamorosa: John Elkann vorrebbe delistare la Juventus, cioè rastrellare le azioni dell'azienda tramite Opa e poi procedere all'uscita dall Borsa. Il motivo, secondo Dagospia, è che la Consob ha acceso più di un riflettore sui conti della società e il nipote dell'Avvocato vuole smorzare l'attenzione. Per questo avrebbe dato mandato al fidatissimo Maurizio Scanavino - che è anche amministratore delegato di Gedi - di studiare l'operazione che dovrebbe completarsi entro sei mesi. 

Calcio, la Juve strappa in Borsa (+7,2%) con le voci delisting

La Juventus chiude in volata a Piazza Affari (+7,2% a 0,28 euro), con il mercato che sembra credere ai rumor su un possibile delisting del club bianconero da parte di Exor.

Agli attuali corsi di Borsa l'addio alla Borsa "costerebbe oltre 0,2 miliardi di euro" ma "non sarebbe rilevante" per Exor "trattandosi di meno dell'1% del nav (valore degli asset al netto del debito, ndr)" della holding, rilevano gli analisti di Equita commentando le indiscrezioni riportate da Dagospia, secondo cui John Elkann starebbe pensando di sottrarre la Juve, travolta dallo scandalo sui conti, dai riflettori del mercato e della Consob.

Attualmente Exor detiene il 63,75% delle azioni della Juventus, mentre un 11% abbondante è nelle mani del fondo Uk Lindselle Train. Il restante 24,3% è il flottante. Attualmente il titolo della Vecchia Signora viene scambiato a 0,26 euro, per un controvalore di poco inferiore ai 650 milioni. Si tratterebbe quindi di mettere sul piatto una cifra intorno ai 165 milioni (più eventuali premi di Opa) per rastrellare le azioni del mercato. 

Una volta uscito dalla Borsa, Elkann potrebbe decidere di vendere - come abbiamo scritto qui - magari a qualche fondo usa o ad aziende tecnologiche dal ricco portafogli, attratte dalla possibilità di avere la squadra più titolata e tifata d'Italia, con uno stadio di proprietà. Alcuni membri della famiglia Agnelli, come Alessandro Nasi, puntano su questa soluzione, altri invece vogliono maggiore prudenza, per evitare scossoni eccessivi.

Intanto, il nuovo presidente Gianluca Ferrero ha un mandato preciso: scandagliare i bilanci e le carte della società alla ricerca di eventuali, ulteriori irregolarità. L'obiettivo è quello di mettersi totalmente a disposizione delle autorità in modo da evitare sanzioni pesanti dal punto di vista sportivo. Una nuova retrocessione, ad esempio, ridurrebbe di molto l'appeal e il valore del club, oggi stimato in circa due miliardi di euro. 

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