L'ultima trovata di Trump, spunta la lista segreta "fedeltà" con i voti alle grandi aziende: ecco i promossi e i bocciati - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 10:21

L'ultima trovata di Trump, spunta la lista segreta "fedeltà" con i voti alle grandi aziende: ecco i promossi e i bocciati

Oltre cinquecento società schedate (in base anche ai post sui social dei manager)

di redazione economia

L'ultima di Trump, "buoni" e "cattivi" tra i colossi americani. Così tiene tutti sotto controllo

Donald Trump scheda le principali società americane assegnando un giudizio di tipo scolastico che va da "buono" a "scarso". Un modo per tenere costantemente sotto controllo i grandi colossi e valutare la loro lealtà verso la sua amministrazione. Tra le altre voci, infatti, ci sarebbe anche una colonna dedicata ai post dei manager di queste grandi aziende sui social. La lista presente alla Casa Bianca, che doveva però restare segreta, è stata scoperta e resa nota dal sito politico Axios e riguarderebbe ben 553 gruppi, tutti molto noti. La pagella valuta il sostegno al Big Beautiful Bill, la riforma fiscale di Trump, e pure la loro determinazione a smantellare le politiche woke in sostegno delle minoranze.

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Il sistema tiene conto di campagne pubblicitarie, post sui social media, comunicati stampa e perfino dello zelo nel partecipare e sponsorizzare eventi presidenziali. Il registro è a disposizione dei funzionari che possono consultarlo prima di confrontarsi con le aziende, ad esempio su richieste di sussidi o di trattamenti particolari. Solo di recente, il giudizio su Apple è passato da moderato a buono: premiato l’impegno dell’ad Tim Cook per la scelta di investire 600 milioni di dollari per riportare parte della produzione in patria.

Mentre pure Amazon, Meta e Google - riporta la Repubblica - hanno chiuso le loro campagne per diversità, equità e inclusione prese di mira dall’amministrazione. L'elenco dei cattivi non è stato reso noto. Emblematico anche il caso di Uber. I dirigenti della società di trasporto avevano sostenuto Kamala Harris, poi il ceo ha donato un milione a Trump e così la società è stata rivalutata in positivo dall'attuale amministrazione americana.

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