Le Utility dopo la pandemia. Matrone (Intesa Sanpaolo): "Settore resiliente" - Affaritaliani.it

Economia

Le Utility dopo la pandemia. Matrone (Intesa Sanpaolo): "Settore resiliente"

Un bilancio sulla ripartenza: Mori (Enel), "Le rinnovabili sono un elemento di forza". Armani (A2A), "Le nostre imprese sono capaci di dare risposte veloci"

Il primo Workshop dell’Osservatorio Agici-Accenture 2021 fa un bilancio e riflette sulla possibile ripartenza da qui al 2023

La pandemia Covid-19 ha impattato il settore delle Utility a livello operativo, finanziario e, infine, strategico. L’obiettivo del primo Workshop dell’Osservatorio Agici-Accenture 2021 è stato, quindi, fornire una rappresentazione delle strategie di crescita e dello stato di salute economico-finanziario delle Utility italiane. I protagonisti del Workshop, alcuni dei vertici delle principali Utility italiane, hanno discusso su come i principali operatori hanno reagito al mutato contesto economico e quali strategie aziendali sono state adottate per proseguire/accelerare il percorso di Transizione Energetica avviato negli ultimi anni.

Durante l'evento sono stati presentati anche i risultati del primo Rapporto Annuale 2021 "Il mercato italiano ed europeo delle Utility nel post Covid”, redatto con il contributo di Intesa Sanpaolo. Lo Studio analizza le performance economiche, finanziarie e patrimoniali delle Utility nel 2020 con proiezioni al 2023. Particolare attenzione è dedicata anche al cambiamento in atto delle strategie aziendali alla luce dei sempre più ambiziosi obiettivi climatici europei, dell’emergere di nuove tecnologie e degli stimoli governativi per la ripresa economica del Paese.

L’evento è stato inaugurato dal Presidente di AGICI, Andrea Gilardoni, il quale si è detto molto lieto della collaborazione con Accenture che dura già 21 anni. Concludendo con una serie di ringraziamenti, ai partner, agli ospiti del workshop e a Frediano Finucci (Caporedattore di TG La7) che ha moderato l’incontro, ha poi passato la parola a Marco Carta, Amministratore Delegato di AGICI.

Siamo qui, a questo primo Workshop dell’Osservatorio Agici-Accenture a parlare del settore con una visione un po’ più breve di quella a cui siamo abituati - ha spiegato Carta -. Negli ultimi mesi abbiamo discusso gli obiettivi al 2030, al 2050 e adesso accorciamo un po’ la vista fino al 2023, in modo da capire, dopo questa fase di pandemia che speriamo possa esaurirsi presto con la campagna vaccinale, come ripartire. Riflettere sui progetti su cui lavorare da ora, nell’immediato, e nel corso dei prossimi anni. Abbiamo fatto una serie di ragionamenti con l’aiuto di Accenture e Intesa Sanpaolo, condensati in un rapporto, di cui un parte molto importante riguarda proprio l’andamento economico finanziario delle utilities”.

Abbiamo fatto un’analisi storica e prospettica di un campione di operatori sia italiani che europei - ha spiegato Luca Matrone, Global Head of Energy di Intesa Sanpaolo, primo del Workshop a discutere la presentazione sugli studi effettuati -. La crisi scatenata dalla pandemia ha creato un impatto profondo, sia per il gas che per l’elettricità, e di fatto il lockdown ha avuto un impatto su più di 4 miliardi di persone, il 60% del pil mondiale. L’impatto c’è stato sulla domanda di energia, riduzione dell’11% dei consumi di elettricità e del 10% dei consumi di gas. Di conseguenza abbiamo visto un crollo dei prezzi, una riduzione del 30/50% dei prezzi dell’energia all’ingrosso. Il prezzo spot del gas ha toccato minimo storico a 3,5 €/MWh. Un contesto molto complicato. Guardando gli aspetti positivi, c’è stata una riduzione delle emissioni e soprattutto l’aspetto rilevante è stato l’incremento dei consumi di energia da fonti rinnovabili, che hanno rappresentato il 43% nel 2020, dato semestrale più alto di sempre. L’incidenza delle rinnovabili sarà sempre più significativa nei prossimi anni. Da tutta l’analisi completa emerge che i risultati 2020 hanno mostrato una resilienza del settore anche in un contesto molto complesso. Le prospettive economiche e finanziarie sono molto positive date le capacità del settore di adattarsi”.

Transizione energetica e sostenibilità sono le parole chiave che emergono dallo Studio - ha dichiarato nel suo intervento Claudio Arcudi, Responsabile Energy & Utility di Accenture Italia -. Accelerare su questi due temi significa accelerare la ripresa economica del Paese. In questo contesto il settore Energy & Utility può e deve diventare il motore della ripartenza ponendosi non solo come recettore di investimenti mirati, ma anche come abilitatore del cambiamento per l’intero ecosistema e, in primis, per la pubblica amministrazione e le piccole e medie imprese. Indirizzando le linee strategiche del PNRR è possibile, infatti, riqualificare l’offerta del settore creando nuovi servizi digitali orientati alla sostenibilità e all’efficienza per incrementare la competitività delle PMI e innovare la PA”. 

E’ chiaro che tutte le grandi utilities si sono ritrovate ad affrontare questa situazione totalmente inattesa - ha spiegato Simone Mori, Direttore Europe di Enel, durante il suo intervento -. Dovendo fare due cose contemporaneamente: gestire questo momento e allo stesso tempo cominciare a guardare al futuro. La crisi ci ha insegnato alcune cose, ad esempio che le rinnovabili sono un elemento di forza. Anche in condizioni estreme la resilienza è stata totale, così come per la filiera digitale. Se guardiamo a molti dei piani di rilancio dell’economia, le nostre tematiche fondamentali sono al centro del rilancio: sviluppo delle fonti rinnovabili, ulteriore penetrazione (decarbonizzazione attraverso la tecnologia più matura), elettrificazione e la messa a terra rapida di tutte quelle infrastrutture che sono fondamentali per questo processo. Tematiche che sono il centro del nostro ragionamento strategico, sono anche il cuore delle campagne di rilancio. Questa è un’enorme opportunità per l’Europa e per l’Italia. Per il prossimo triennio abbiamo noi di Enel abbiamo quasi 50 miliardi di euro di investimenti e il 90% di questi investimenti sono legati a obiettivi di sostenibilità”.

Sul Recovery plan, invitati a trattare l'argomento da Finucci, hanno risposto gli ultimi tre ospiti del Workshop: Gianni Vittorio Armani, Direttore Strategy, Development and Regulatory di A2A, Massimo Bonato, Amministratore Delegato di Areti, e Enrico De Girolamo Amministratore Delegato di CVA (Compagnia Valdostana delle Acque).

Il Recovery plan, per ora e per quello che leggiamo, va nella direzione giusta, quella in cui tutti i nostri settori stanno andando - ha dichiarato Armani -. La transizione energetica, l’economia circolare, sono i settori su cui effettivamente gli investimenti che per la società hanno maggior ritorno. Effettivamente come imprese abbiamo la capacità di dare risposte veloci di cui lo Stato ha bisogno”.