Economia
M5s-Lega, medicina amara da buttar giù:per la finanza meglio del voto a luglio

Il rischio ingovernabilità a seguito di nuove elezioni, paventata dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo discorso di lunedì al Quirinale, è sicuramente lo scenario che la finanza italiana e quella internazionale vogliono evitare. La seconda economia manifatturiera dell'Eurozona senza un governo forte e incapace di azionare la crescita in uno scenario di rallentamento economico e con la Bce che fra qualche mese traccerà il proprio timing di uscita dal quantitative easing (chiudendo l'ombrello sullo spread Btp-Bund) è la situazione peggiore che gli operatori economici possono augurarsi.
Vincenzo Boccia
Per un semplice motivo: un Pil che non cresce a sufficienza non garantisce la sostenibilità del debito pubblico. Il rapporto debito/Pil lo scorso anno è rimasto sostanzialmente stabile, nonostante le promesse di riduzione dei governi Renzi e Gentiloni. E' questo, molto probabilmente, il motivo per cui l'elite economica nazionale ha sdoganato subito all'indomani delle elezioni la possibilità di un governo giallo-verde per l'Italia. Esecutivo che sta prendendo forma in queste ore. Una medicina amara da buttar giù, ma certamente il male minore rispetto a un immobilismo o all'esercizio provvisiorio che potrebbe scaturire da un nuovo responso tripolare delle urne.

Victor Massiah
Accusati di salire subito sul carro del vincitore, il presidente della Confindustria Vincenzo Boccia, l'amministratore delegato di Fca Sergio Marchionne e il presidente di Rcs Urbano Cairo hanno dato un timido via libera all'azione di governo dei grillini. E oggi due pezzi da 90 della finanza italiana, i due banchieri Alberto Nagel e Victor Massiah, rispettivamente amministratore delegato di Mediobanca e Ubi non hanno mostrato nervosismo sul governo in fieri Salvini-Di Maio, mettendosi di fatto in una posizione wait and see.
"Secondo me è prematuro e forse sbagliato fare processi alle intenzioni. Se e quando un governo ci sarà valuteremo le proposte e l'operato", ha affermato il numero uno di Piazzetta Cuccia in un briefing telefonico sui risultati dei primi 9 mesi dell'esercizio 2017-2018 della merchant bank milanese.
"L'Italia - ha osservato Nagel - è saldamente nell'Ue come collocazione di regole e politica, oltre che geografica, e quindi in questo alveo si muoverà. Così come va considerato che una parte importante del debito pubblico italiano è estero e ogni anno va rinnovato. La terza considerazione, a prescindere dal tipo di governo, in Italia è dal 2016 che alcuni temi di interventi strutturali sulla competitività non vengono affrontati in maniera prioritaria. Praticamente è da dopo il referendum che siamo in un'ottica di ordinaria amministrazione.
"La priorità di questa agenda di riforme, quale che sia il governo, va ripresa. Perchè è molto importante che si consolidi a livello strutturale la ripresa dell'economia italiana e che tenda a essere meno ciclica, meno collegata a uno scenario internazionale espansivo e a una politica monetaria molto espansiva perchè sappiamo che nei prossimi 18-24 mesi entrambi potebbero avere una correzione", ha sottolineato poi Nagel.

"Quindi - ha concluso il Ceo di Mediobanca - è molto importante che si riprenda in tempi rapidi, quale che sia il governo, un'agenda che tenda a trasformare la nostra in una crescita strutturale. Se ci confrontiamo sul lavoro fatto in Spagna negli ultimi 5 anni e in Francia negli ultimi 18 mesi il confronto non ci gioca a favore. Dobbiamo recuperare questo ritardo derivato da un lungo ciclo elettorale che speriamo oggi sia finito". Il messaggio ai tecnici di M5S e Lega, al lavoro questi giorni sul programma unitario, è chiaro.
Intanto, sul mercato secondario, dove si scambiano i titoli di Stato, resta invece un leggero nervosismo da parte degli investitori. "Oggi si potrebbe assistere a una fase di assestamento in attesa di conoscere l'esito dei colloqui tra Lega e M5S che dovrebbero terminare entro domenica", commentano gli strategist di Mps Capital Services.
Comunque sia la possibile formazione di un Governo Movimento 5 Stelle-Lega in Italia non piace al mercato, con il rendimento del Btp decennale che è salito ieri sui massimi da sette settimane e con il differenziale che si è allargato, allontanandosi sempre più dai 114 punti base del 24 aprile scorso. Il testo con Salvini e Di MAio a Palazzo Chigi arriverà però quest'estate quando il presidente della Bce Mario Draghi darà qualche elemento in più sul tapering all'europea.