Mediaset riacciuffa i 2 mld di valore.Il mercato vede rosa per i Berlusconi - Affaritaliani.it

Economia

Mediaset riacciuffa i 2 mld di valore.Il mercato vede rosa per i Berlusconi

di Andrea Deugeni

Il 22% di guadagni in Borsa sole 3 sedute dopo il parere della Corte Ue. Ecco perché

Il 22% di capitalizzazione in più in tre sole sedute di Borsa che riporta la market-cap di Mediaset sopra i 2 miliardi di euro. Al netto del risiko bancario, il mercato sembra non avere dubbi sul fatto che il Biscione sarà il prossimo protagonista della stagione del grande merger di Piazza Affari.

Dopo la bocciatura della delibera dell’AgCom da parte della Corte di Giustizia europea, le azioni del broadcaster di Cologno Monzese controllato dalla famiglia Berlusconi hanno preso il volo. Certo, come segnalano gli analisti, sullo sfondo c’è anche una ripresa della pubblicità più rapida del previsto dopo i mesi bui del lockdown che sta sostenendo in particolare modo la controllata spagnola del Biscione, Mediaset Espana, ma gli investitori sono convinti che il parere dei giudici del Lussemburgo abbia impresso un’accelerazione ai destini industriali di Mediaset.

Vincent bolloré yannick bolloré ape
 

Il primo, il più immediato e su cui potrebbe arrivare qualche indizio dal consiglio di amministrazione di Cologno di domani con all'ordine del gorno l’analisi della semestrale, è quello di un possibile sblocco della negoziazione con il socio scomodo Vivendi (presto in possesso del proprio 29,9% dei diritti di voto) finalizzata al mettere la parola fine a quattro lunghi anni di contese legali miliardarie nei tribunali di mezza Europa. Un accordo in grado di sbloccare in seconda battuta i piani di consolidamento europeo (che passano per un dialogo necessario con l’ex nemico Vincent Bollorè) del Ceo Pier Silvio Berlusconi che rimangono centrali nella strategia di crescita del Biscione. Strategia in cui coinvolgere Mediaset Espana e la tedesca Prosiebensat.

Il secondo potrebbe esser connesso agli scenari inediti aperti dalla Corte europea che ha ridato vigore a un vecchio interesse di Mediaset per la convergenza televisione-telecomunicazioni in terra italica, convergenza che potrebbe passare per Tim e per il nuovo progetto della rete ultra-veloce AccessCo, ma che dalle tv e dai telefonini e la rete unica potrebbe estendersi sulla carta anche ai giornali, coinvogendo tutto il mondo dei media a 360°: il pronunciamento comunitario della scorsa settimana ha depotenziato tutti i limiti relativi agli incroci azionari tra televisione ed editoria della legge Gasparri. Sul tavolo ci sono acquisti azionari accordi commerciali in grado di produrre valore per gruppo e azionisti.

Il terzo, infine, meno probabile perché coinvolge direttamente Mediaset dall’interno stravolgendone gli assetti di controllo, è quello di una scalata dei francesi al broadcaster italiano con i Berlusconi decisi a passare la mano a seguito di un cospicuo premio azionario che riempirebbe le casse di Fininvest e che getterebbe le basi per l’integrazione tra Vivendi, o la controllata Canal+, e lo stesso Biscione all’interno del più ampio progetto del polo sud-europeo delle televisioni, il vecchio pallino di Bollorè in funzione anti-giganti del tech a stelle e strisce (da Netflix alle varie Amazon e Apple che si sono gettate nell'industria dei contenuti). 

Insomma, un ventaglio di possibilità che a Piazza Affari significano economie di scala, sinergie e possibilità di crescita e che hanno fatto impennare l’appeal speculativo del titolo. Quanto basta per spingere gli investitori a prender posizione su Mediaset.

@andreadeugeni