Ancora due mesi per capire se Vivendi dovrà sborsare tre miliardi a Mediaset. Il Tribunale civile di Milano si è riservato di decidere sulle azioni legali e le relative richieste risarcitorie intentate dal Biscione e dalla sua controllante Fininvest nei confronti del colosso francese dell’enterteinment controllato da Vincent Bollorè nell'ambito del contenzioso scaturito dalla mancata vendita di Mediaset Premium al gruppo transalpino nel 2016.
E' quanto emerso nel corso dell'udienza finale a porte chiuse davanti al collegio presieduto dal giudice Angelo Mambriani, secondo quanto riferito da fonti legali. Mediaset chiede circa tre miliardi di danni, contestando al gruppo francese la disdetta degli accordi siglati ad aprile 2016 e il successivo tentativo di scalata ostile, che ha portato il gruppo parigino a costruire una quota del 29% nel capitale di Mediaset.
Le cause discusse sono infatti tre: quella riguardante il contratto di Premium, quella relativa al patto parasociale tra Fininvest e Vivendi e infine quella sulla scalata di Vivendi. Vivendi ha sempre sostenuto di aver agito legittimamente, giustificando la richiesta di modificare l'accordo originario tra i due gruppi riguardante l'acquisto di Premium con l'infodatezza delle previsioni relative all'andamento del business della pay-tv.
L'accordo, che prevedeva uno scambio azionario tra i due gruppi, era stato indicato come il primo passo di un'alleanza nell'ambito di un progetto di creazione di una media company del Sud Europa in grado di competere con i giganti dello streaming.
La pretesa di Mediaset e di Fininvest di vedersi riconosciuto un congruo risarcimento per la vicenda, cui Vivendi non ritiene di dover sottostare, è stato fin qui uno dei nodi che ha impedito una soluzione della vicenda per via stragiudiziale, nonostante diversi tentativi esperiti nel corso di questi anni.
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