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Economia
Mediobanca, la disruption di Nagel. Leonardo Del Vecchio può aspettare

Sono due le scommesse che Alberto Nagel fa con il nuovo piano industriale molto atteso dal mercato. Molto atteso perché ora il Ceo di Mediobanca ha un nuovo azionista di riferimento in casa, Leonardo Del Vecchio che sulle strategie gli ha fatto delle richieste precise. Ovvero costruire per Mediobanca un futuro in vecchio stile da banca di investimenti più internazionale e meno “dipendente” da Compass (credito al consumo) e Assicurazioni Generali. Che in sostanza significa anche monetizzare parte del 13% di capitale del Leone per puntare tutte le fiches sul core-business del corporate&investment banking e creare una sorta di piccola Goldman Sachs europea. 



Invece, Nagel ha confermato il nuovo corso della diversificazione post-crisi che ha permesso a Piazzetta Cuccia, dopo la peggiore crisi economica del dopoguerra innescata dal ciclone subprime, di essere meno soggetta alla volatilità delle attività tradizionali di merchant banking, molto esposte al ciclo e ha puntato su due fattori per portare i ricavi complessivi a fine piano da 2,5 a 3 miliardi di euro. 





In primis, il mercato del wealth management ovvero la gestione dei grandi patrimoni familiari,  attività a più basso assorbimento di capitale. Mercato che vale in Italia un trilione di euro, mille miliardi, da spremere facendo incetta di ricavi commissionali (la stessa cosa che sta facendo Banca Intesa, ma puntando più sulla bancassurance) attraverso un’espansione della rete di CheBanca! o mettendo a segno un'acquisizione nel risparmio gestito (con relative reti e sfruttando il capitale che la banca genera organicamente o i 4 miliardi incassabili dall'uscita da Trieste) e approfittando ed aggredendo gli spazi lasciati liberi dalla chiusura delle filiali bancarie tradizionali (dedicate più all’attività bancaria classica che si sta spostando oramai sul web banking e che, con il costo del denaro a zero, non può più contare sul fonte di ricavi del margine d'interesse). 



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In sostanza, mentre le banche accelerano con la sforbiciata agli sportelli (mille in poco più di un anno, secondo la Banca d’Italia per far scendere il cost/income), sul modello Mediolanum il Ceo di Mediobanca approfitta per andare a cercare danarosi clienti affluent e private assumendo gestori professionisti (1.275, +60% nel primo segmento e 160,+20%, nel secondo segmento - una bella aggiunta ai 4.500 dipendenti complessivi) in un momento di mercato in cui i tassi a zero prolungati continuano a spingere i clienti a chiedere consulenza specializzata per far fruttare le proprie ricchezze. Così, la crescita dell’8% media annua dei ricavi, il wealth management sarà il principale driver di crescita del 4% medio annuo di incremento dei ricavi complessivi.

Alberto Nagel
 

La seconda scommessa che fa Nagel e che piacerà un pochino di più, ma non troppo, a Del Vecchio è la spinta che anche il difficile contesto economico mondiale e le necessità di consolidamento di alcuni settori industriali come l’automotive, la grande distribuzione retail e il mercato bancario, solo per citarne alcuni, avranno sulle attività di M&A nel Vecchio Contintente.

Una disruption innescata anche dalla ricerca di maggiori sinergie per fronteggiare i difficili momenti della congiuntura che Nagel cercherà di cavalcare come ha appena fatto in Francia con l’advisoring (attraverso al controllata Messier Maris) a Peugeot nelle mega-nozze delle quattroruote Psa-Fca. E che, secondo i piani, spingerà i ricavi da da corporate&investment banking del 6% medio annuo. Onda da cavalcare attraverso assunzioni di investment bankers che saliranno del 25% ad oltre 310 professionisti nelle aree advisory e capital markets. 



Le attività consentiranno a Nagel di staccare il prossimo anno, sull’uscio della scadenza del mandato, un dividendo in crescita del 10%. Cedola che poi, una volta riconfermato, salirà meno, del 5% ogni anno, per un totale di 1,9 miliardi complessivi a fine piano. Basterà a Mr Luxottica? Ora, si guardano le prossime mosse di Delfin dove sembra, secondo i rumors, che si ragioni già su chi potrebbe andare a raccogliere l'eredità di Nagel nell'era Del Vecchio

twitter11@andreadeugeni

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